Il consumo di alcol tra aperitivi e cene

Tutti abbiamo ricevuto il monito di un medico a non esagerare con il consumo di alcol e, quando ci voleva, al tenersi proprio lontano da vino, birra e superalcolici.

Ma gli ultra sessantacinquenni come si comportano di fronte all’alcol ?

Un dettagliato recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità ricostruisce il consumo di alcol da parte degli over65 e, tutto sommato, fornisce una fotografia non drammatica della situazione, in cui “solo” il 17% beve in modo rischioso per la salute.

Tradizioni italiane e nuovi consumi

Ciò nonostante vi siano tradizioni italiane radicate di consumo soprattutto di vino e nonostante la continua crescita dell’abitudine dell’aperitivo, che pare abbia sfondato anche tra i senior.

Su quest’ultimo aspetto (l’aperitivo), le analisi di Trade Lab per Federvini dicono infatti che vino e bollicine registrano un trend di consumo in crescita rispetto al 2022: l’1% in più per il vino e il 7% per gli spumanti. In particolare, nel 2023 vino e bollicine hanno raggiunto 147 milioni di consumazioni durante l’aperitivo serale, apprezzati in particolar modo dai baby boomers (nati tra il 1946 e il 1964), oltre che dalla generazione X.

I risultati dello studio dell’Istituto Superiore di Sanità

Ma veniamo ai dati puntuali dello studio dell’istituto Superiore di Sanità.

In Italia, nel biennio 2022-2023, il 63% della popolazione ultra 65enne ha dichiarato di non consumare abitualmente bevande alcoliche, mentre ne riferisce un consumo moderato il 20% e il restante 17% un consumo definito “a rischio” per la salute (pari mediamente a più di una unità alcolica al giorno).

Dove si annidano i rischi maggiori

Il consumo di alcol a rischio è molto più frequente fra gli uomini (30% vs 8% fra le donne), si riduce con l’età (passando dal 21% fra i 65-74enni al 9% fra gli ultra 85enni) e, come per il resto della popolazione, rimane prerogativa delle classi socialmente più avvantaggiate per reddito (21% fra chi non ha difficoltà economiche vs 12% di chi riferisce molte difficoltà economiche) o per istruzione (il 21% per chi ha un titolo di studio superiore alla scuola media vs 12% fra chi ha al massimo la licenza elementare).

Per il consumo di alcol, intendendo anche quello oltre i limiti considerati a rischio per la salute, si osservano percentuali mediamente più elevate nelle Regioni settentrionali rispetto al resto del Paese (22% al Nord, 15% al Centro e Sud).

Preoccupante il numero di ultra 65enni che assume alcol pur avendo una controindicazione assoluta, come il 28% delle persone affette da malattie del fegato.

L’abitudine di bere durante i pasti

Fra chi fa un consumo di alcol a rischio per la salute, più della metà (pari complessivamente al 10% di tutti gli ultra 65enni intervistati) non supera le 2 UA al giorno. Questo fa pensare che si tratti del bere alcolici durante i pasti, abitudine acquisita nel corso della vita che, probabilmente, non viene percepita come rischiosa per la salute.

Per chi vuole approfondire, si possono consultare i dati sul consumo di alcol (PASSI e PdA) e le caratteristiche socio-anagrafiche del campione (PASSI e PdA).

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Foto di bridgesward da Pixabay

 

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