Le intolleranze alimentari fanno ingrassare ?
Alcune persone con l’età tendono a ingrassare.
Se è successo anche a voi è possibile che, come avviene talvolta a chi ha qualche chilo in più, vi siate imbattuti nella proposta di verificare se siate intolleranti a qualche alimento, che avrebbe quindi portato il vostro organismo – non in grado di “gestirlo” adeguatamente – a guadagnare peso.
FAKE NEWS SULL’ ALIMENTAZIONE: di che si tratta ?
Ma davvero i chili in più possono derivare da un’intolleranza alimentare?
No: se ingrassiamo è perché mangiamo più di quanto consumiamo; con l’età il nostro organismo consuma meno calorie rispetto a prima, per una progressiva modifica del metabolismo e per la riduzione dell’attività fisica, e se non adeguiamo le porzioni che mettiamo in tavola, ecco che con il tempo l’ago della bilancia comincia a salire.
Le intolleranze producono invece effetti molto differenti, prevalentemente gonfiore addominale e problemi digestivi e, in percentuali inferiori, diarrea e vomito. Più rare invece manifestazioni come orticaria in varie zone del corpo o prurito e rigonfiamento delle labbra, frequenti invece in caso di allergie alimentari.
Quali sono i principali alimenti che possono dare intolleranza alimentare?
Uno assai noto è il latte, che provoca disturbi solo in coloro che hanno una carenza dell’ enzima, detto lattasi, che serve proprio a digerire in maniera adeguata il lattosio, lo zucchero naturalmente presente nel latte. A seconda del grado di carenza, gli intolleranti possono tollerare quantità diverse di latte, prima che si manifestino i sintomi intestinali.
Seguono poi alimenti che contengono sostanze particolari, di cui non tutti tollerano gli effetti.
Queste sostanze, con nomi poco famigliari come istamina, tiramina, triptamina e altri, non sono da considerarsi svantaggiose in generale, ma solo per chi ha una specifica sensibilità e che dovrà prestare attenzione, quindi, ad alimenti come formaggi stagionati, alimenti in scatola, sardine, filetti d’acciuga, aringhe, vino, birra, lievito di birra, tè, caffè, cioccolato, patate, spinaci, pomodori, banane o prugne.
E’ importante comunque non confondere l’intolleranza con l’allergia alimentare.
Per ulteriori approfondimenti, consigliamo di consultare il documento stilato sull’argomento da FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri: Allergie e intolleranze alimentari