“Ci sono momenti di solitudine che cadono all’improvviso come una maledizione, nel bel mezzo di una giornata. Sono i momenti in cui l’anima non vibra più”. (Alda Merini)
L’Istituto Universitario del Michigan, sponsorizzato da AARP e Michigan Medicine, centro medico accademico della UM, ha condotto un sondaggio sull’ invecchiamento da cui emerge che un anziano su quattro si sente isolato e che uno su tre afferma di non avere una compagnia regolare.
La ricerca ha anche mostrato collegamenti tra solitudine cronica e problemi di salute, come ad esempio perdita di memoria, dell’udito o problemi di salute mentale.
Il sondaggio ha preso in esame persone tra i 50 e gli 80 anni. Tra questi, più di un quarto ha riferito di aver avuto contatti sociali solo una volta la settimana con familiari, amici o vicini di casa.
Erica Solway, direttrice del sondaggio, afferma che questi dati mostrano l’importanza di riuscire ad attivare percorsi di interazione anche attraverso forme di volontariato con le persone che si sentono sole, isolate, soprattutto quelle con problemi di salute.
Dall’ indagine è emerso che vivere da single è altamente associato al sentirsi soli e isolati dal resto del mondo. Le donne risentono maggiormente di questa situazione, di non avere amicizie e compagnia poiché sono il 36% rispetto al 31% degli uomini.
Inoltre il sondaggio ha dimostrato che chi ha un reddito basso è particolarmente vulnerabile per quanto riguarda l’isolamento e la possibilità di stringere amicizie. Infatti quasi la metà degli over 50 con reddito annuo inferiore a 25.000 dollari riferiscono di provare un forte senso di solitudine. Considerando che negli Stati Uniti un totale di 10 milioni di persone over 50 vive in condizioni di povertà, i dati risultano allarmanti.
Tuttavia anche in Italia la situazione è da tenere sotto controllo, come dimostra Uecoop, Unione Europea delle Cooperative, che ha sottolineato, basandosi su dati Istat, che 1,5 milioni di anziani ha trascorso il Natale appartato e senza compagnia.
La Uecoop ha dichiarato come sia di fondamentale importanza, in particolar modo nei periodi in cui è più avvertita l’assenza di amici e parenti, il sostegno dei servizi sociali e delle organizzazioni di volontariato per prevenire la depressione e problemi di salute.
A incrementare il crescente senso di solitudine tra i senior ci sono anche le precarie condizioni economiche che rendono più difficoltoso affrontare spese per passare serenamente il tempo libero.
In breve, la solitudine sembrerebbe essere un fenomeno di rilievo (la Uecoop afferma che l’11% di persone over65 sono sempre più sole), fenomeno in grado, tra l’altro, di provocare danni alla salute.
Dato che la popolazione over 65 è in notevole crescita, è quindi sempre più importante un maggiore coinvolgimento di associazioni e cooperative per contrastarla.
articolo scritto da Eugenia Marzocca, Psicologa
foto C.C. da Pixabay
Ormai questa realta’ e’ assodata ma nulla o quasi viene proposto per trovarvi rimedio o risposte confacenti.
La solitudine è particolarmente sentita da chi non si occupa ” solo “di manutenzione domestica; il livello sociale e quindi culturale di ogni cittadino, anche se d’età matura, è fondamentale per la crescita della propria autonomia e relativa condizione . Punti di incontro, non solo pomeridiani, andrebbero organizzati a livello comunale per favorire quegli utenti poco dotati di resistenza fisica e psicologica che, vorrebbero frequentare la comunità anche nelle ore antimeridiane e meridiane, per consumare, anche collettivamente, un vitto a costo moderato in gradevole compagnia .
Aggregarsi con simili compagni sarebbe d’aiuto e sprone per anziani e meno giovani desiderosi di gioco e dialogo, con fattibili accordi che sicuramente sarebbero augurabili per tutti ( vedi coabitazioni o simili ).