Intelligenza Artificiale: un prezioso alleato della salute

Cene fuori, momenti conviviali, abbigliamento. Sono tutte cose che, in un periodo di emergenza come quello attuale, passano in secondo piano mentre diamo priorità a ciò che riscopriamo essenziale: i rapporti interpersonali, la responsabilità verso gli altri e, anche e soprattutto, la tutela della salute nostra e altrui.

Proprio su questi aspetti che stiamo riscoprendo centrali nelle nostre esistenze, il digitale ci sta supportando oltre ogni previsione. Si pensi, ad esempio, a come le app di videoconferenza possono aiutarci a mantenere le relazioni interpersonali laddove, per forza di cose, vengono meno le occasioni di incontro fisico.  Nell’ambito della tutela della salute poi, l’applicazione delle più avanzate tecnologie digitali può avere impatti decisivi, soprattutto per il mondo Senior.

Un contributo particolarmente importante può essere dato dall’utilizzo di soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI): si pensi, ad esempio, alla raccolta, organizzazione e analisi dei dati, alle possibilità di accelerare la diagnosi di una patologia e di fare prevenzione in maniera sempre più mirata e specifica.

Coronavirus: sconfiggerlo con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale

Proprio nelle pieghe delle vicende che stiamo vivendo in questi giorni emergono alcune storie degne di essere raccontate.

Mentre l’Italia sta vivendo il suo periodo di maggiore crisi per l’epidemia di Coronavirus, per la quale la popolazione anziana corre rischi maggiori, la Cina inizia a intravedere un orizzonte un po’ più confortante, a seguito di misure di gestione e contenimento del virus, ma non solo: la Repubblica Popolare Cinese ha infatti chiesto aiuto alle sue aziende leader nel campo della tecnologia e dell’innovazione per meglio rispondere alla battaglia contro Covid-19.

SenseTime, tra le principali società cinesi specializzate in Intelligenza Artificiale, ha implementato il suo software di rilevamento della temperatura “contactless” nelle stazioni della metropolitana, nelle scuole e nei centri pubblici di Pechino, Shanghai e Shenzhen.

Alibaba, invece, ha sviluppato un nuovo sistema di diagnosi basato sull’AI che permette di rilevare nuovi casi di coronavirus con un tasso di accuratezza del 96%. Il metodo, reso possibile grazie all’elaborazione di dati campione provenienti da oltre 5.000 casi risultati positivi, è in grado di alleviare notevolmente la pressione sugli ospedali: a fronte dei 20 secondi necessari al sistema realizzato da Alibaba, un medico impiega fra i 5 e i 15 minuti per analizzare una TAC, con scansioni che a volte includono più di 300 immagini.

Attenzione però all’importanza della privacy

È però il tema della privacy il tallone d’Achille del sistema cinese, punto d’attenzione nella raccolta dei dati e argomento centrale nello sviluppo di applicazioni AI nell’ambito della salute.

Se da un lato è evidente il beneficio che una raccolta sistemica può portare, dall’altra parte è importante mantenere sempre un approccio chiaro e trasparente nei confronti dei soggetti coinvolti. È, infatti, necessario che le informazioni siano sempre raccolte nel rispetto della privacy, della volontarietà e della consapevolezza di ciascun individuo.

Merck: l’Intelligenza Artificiale per contrastare i disturbi cardiovascolari

Uscendo dalle vicende di questi ultimi giorni, non mancano, anche nel nostro Paese, esempi di aziende che hanno compreso le potenzialità dell’AI nella diagnosi e gestione di patologie molto diffuse.

Ad esempio Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, ha recentemente annunciato una partnership con Allelica, startup italiana operante nel campo della medicina di precisione.

L’obiettivo? Sviluppare due algoritmi predittivi nell’area dei disturbi cardiovascolari.

Nel mondo, le malattie cardiovascolari colpiscono prevalentemente la popolazione Senior e sono responsabili di circa un decesso su tre: si tratta della prima causa di morte nei paesi sviluppati e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero dei decessi per anno è destinato a salire entro il 2030. Ecco allora che l’Intelligenza Artificiale può essere fondamentale per fare prevenzione: riconoscere in tempo una patologia significa poterla affrontare con più forza e prima che causi conseguenze importanti nel paziente.

Il primo algoritmo che Allelica svilupperà avrà lo scopo di identificare su basi genetiche il rischio di scompenso cardiaco. Per farlo, si utilizzerà il Polygenic Risk Score, un metodo che permette di riassumere il contributo di molteplici variazioni genetiche nel determinare il rischio di patologie multifattoriali. L’algoritmo verrà poi validato su un database contenente i dati di più di 500mila volontari coinvolti in uno studio genomico prospettico con più di 9 anni di follow-up.

Il secondo algoritmo, invece, svilupperà l’abilità di riconoscere e misurare il rischio di scompenso cardiaco attraverso tecnologie di deep learning. Come? Attraverso la lettura di dati diagnostici. L’algoritmo verrà integrato in un’applicazione web protetta con protocollo crittografato a tutela della sicurezza delle informazioni trasmesse.

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Una laurea in filosofia e un master in comunicazione le hanno permesso di coltivare la sua passione per l’innovazione e le nuove tecnologie. Adesso lavora da OpenKnowledge come Business Analyst, dove si occupa di Digital Strategy e Social Media Marketing.

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