L’igiene orale, un ottimo strumento di prevenzione
Recenti evidenze scientifiche hanno messo in luce una correlazione diretta tra una ridotta o scarsa igiene orale ed importanti problemi di salute. Ciò assume ancora maggior rilevanza nella popolazione anziana dato che, con l’avanzare dell’età, è più facile lo sviluppo di patologie dentali che predispongono ad una cattiva igiene orale.
Le patologie associate ad una scarsa igiene orale sono numerose, la cui sottostima comporta spesso il manifestarsi di conseguenze di difficile gestione. Ad esempio, patologie come le carie e la parodontite, a seguito di prolungata incuria, possono causare la perdita dei denti (edentulismo). Ciò influisce sulla masticazione, sulla perdita del piacere di alimentarsi e può anche condizionare la perdita di peso, che può a sua volta esitare in malnutrizione. La parodontite è una malattia infiammatoria orale cronica che distrugge progressivamente le strutture portanti dei denti; la piorrea (letteralmente “pus nelle gengive”) ne rappresenta il principale segno clinico e indica uno stato avanzato di malattia parodontale che può portare ad edentulismo.
Il diabete e la parodontite sono due patologie correlate a tal punto che è stata teorizzata una relazione a due vie: il diabete è un fattore di rischio per la parodontite in quanto comporta difetti della risposta immunitaria e alterazioni dei piccoli vasi sanguigni che rendono i tessuti dentali più suscettibili alle aggressioni microbiche; d’altro canto, la parodontite e l’infiammazione sistemica che ne deriva comporta un peggior controllo glicemico nei pazienti diabetici. Il trattamento della parodontite si associa ad un miglior controllo del diabete nel lungo termine, con conseguenti più bassi valori di emoglobina glicata (un esame del sangue che permette di stimare il valore della glicemia media nei 2-3 mesi precedenti).
È noto, inoltre, come interventi che prevedono la manipolazione del cavo orale possano predisporre allo sviluppo di endocardite (infezione dei tessuti cardiaci); ciò si verifica in quanto alcuni batteri possono transitoriamente entrare nel circolo sanguigno (condizione definita “batteriemia transitoria”) con successivo attecchimento al tessuto endocardico e successiva comparsa di infezione. Mantenere una buona igiene orale è un mezzo molto semplice, ancorché molto efficace, per ridurre il rischio di sviluppo di endocardite.
Un analogo discorso si può fare per le infezioni delle protesi articolari; come noto sono molti gli anziani portatori di protesi articolari e l’infezione è una delle complicanze più temute in quanto richiede spesso la rimozione dei mezzi articolari e comunque sempre lunghi cicli di terapia antibiotica. Ancora una volta l’arma principale per prevenire lo sviluppo di infezioni protesiche è il mantenimento di un’adeguata igiene orale.
Recenti studi hanno evidenziato come anche tra igiene orale e demenza esiste un rapporto bidirezionale: da un lato, come si può facilmente intuire, le persone affette da demenza sono ad alto rischio di scarsa igiene orale, in quanto tendono a trascurarla, dimenticano di compiere gesti routinari come il lavarsi i denti dopo i pasti o non ne sono capaci perché la demenza è in fase avanzata; d’altro canto, una cattiva igiene orale sembra addirittura rappresentare un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di demenza.
Al riguardo esistono due teorie: alcuni ricercatori hanno dimostrato una traslocazione diretta da parte dei patogeni normalmente presenti nel cavo orale dal cavo orale al cervello; tali batteri possono a loro volta, in condizioni particolari, determinare l’insorgenza di infezioni che finiscono con l’instaurare processi neurodegenerativi. Un’altra teoria sostiene che l’infiammazione sistemica cronica determinata dalle infezioni del cavo orale possa determinare lo sviluppo di malattie cardio e cerebrovascolari, a loro volta in grado di determinare lo sviluppo di demenze.
Mantenere una buona salute orale potrebbe quindi essere un’arma, apparentemente di poco conto ma invece molto rilevante, per limitare lo sviluppo di deterioramento cognitivo.
Cosa fare quindi per mantenere una buona igiene orale?
Innanzitutto, è opportuno effettuare un controllo odontoiatrico almeno una volta all’anno; è poi utile evitare il fumo, cibi ad alto contenuto di zuccheri e l’uso di medicinali che possono causare secchezza delle fauci. A questo proposito può essere utile riconsiderare con il proprio medico curante i farmaci in atto.
Infine, è raccomandato l’uso di uno spazzolino elettrico e dentifricio a base di fluoro. Alla luce di quanto detto, è quindi importante assicurarsi che la persona anziana provveda correttamente alla propria igiene orale, e laddove riscontri delle difficoltà è necessario provvedere ad aiutarlo.
In conclusione, il mantenimento di una corretta e costante igiene orale si configura come un valido strumento di prevenzione da non sottovalutare a nessuna età.
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Una corretta igiene orale associata a visite periodiche dall’odontoiatra sono cautele necessarie ad ogni età!
Lo sa bene chi come me non è stata costante nella cura e terapia di infezioni localizzate e quindi dolorose e recidivanti .
Purtroppo i dentisti italiani hanno tariffe da capogiro… l’unico rimedio conosciuto è di utilizzare costante attenzione scegliendo uno specialista adeguatamente aggiornato e disponibile all’ascolto…come le ASL locali non sono in grado di fornire!
Ho avuto per un paio di decenni un medico dentista che non mi ha mai educato alla prevenzione e i risultato è stato che ho perso numerosi denti a causa di malattie dei denti. Questo che ho oggi invece mi ha educato e il risultato è una gestione sufficiente della dentatura. La cosa positiva è che mia nipote di tre anni che frequenta la scuola materna ha già avuto un incontro nel plesso tenuto da un dentista sull importanza dell igiene orale. Perciò la prevenzione passa sopratutto dall educazione. Bella cosa penso !