La solitudine dei senior

Che fare per contrastarla?

Ernest Hemingway ne “Il vecchio e il mare” afferma: “Nessuno dovrebbe essere solo nella vecchiaia, ma è inevitabile”. Certo la vecchiaia non concerne i senior di 55 anni, ma i senior più grandi possono iniziare a provare un senso di solitudine.

Non ci sono più i colleghi di lavoro, gli amici si diradano, i figli possono lavorare all’estero e i nipotini sono cresciuti e preferiscono frequentare i coetanei che andare a trovare i nonni.

In un bel volume dal titolo “Loneliness in old age: an unadressed health problem” (la solitudine nella vecchiaia: un problema poco indagato), a cura di M. Berg-Veger e J. Morley, si trattano i molteplici aspetti del problema.

La solitudine concerne 1/3 degli anziani e crea problemi di salute, di depressione e di ansia. In particolare, la solitudine può produrre alta pressione, incremento di peso, consumo di fumo e di alcool, problemi alle coronarie e un decremento dell’attività fisica.

Che fare allora per contrastarla? Le possibilità sono molteplici. Per esempio, dedicarsi ad attività collettive: la ginnastica di gruppo in palestra, i corsi per senior ma anche per giovani. E’ importante non frequentare solo coetanei. I gruppi di lettura. E poi uscire di casa. La televisione solo la sera. Il computer a piccole dosi.

Di giorno si può leggere il giornale in biblioteca, si può pranzare nella trattoria sotto casa. Si può passeggiare nei giardini. Mai trascurare l’attività fisica. Nei piccoli centri gli uomini frequentano i bar, si trovano con gli amici per giocare a carte. Là è tutto più facile. In città il senso di isolamento è più forte. Ma va detto che, ora che ci sono i dehors, la prima colazione al bar è molto diffusa anche nelle metropoli. Sarebbe anche interessante indagare se la solitudine è ugualmente diffusa in tutti i ceti sociali.

Il volontariato impegna molti senior che lo fanno con passione, nei musei, negli ospedali. A tutti sarà capitato di incontrare una gentile coppia di senior che aiuta a scegliere il “numerino”.

Con i due anni di covid si sono sviluppati anche gruppi online. Certo vedersi di persona è preferibile ma, se ci sono distanze geografiche o problemi fisici, anche una chat di gruppo è preziosa.

Insomma, a volte non è facile attivarsi ma è utile farlo per uscire dall’isolamento.

foto di Teona Swift da Pexels.

Condividi questo articolo

Wally Festini Harris è nata e vive a Milano. Già psicoterapeuta e professore universitario, ora si dedica alla scrittura. E' autrice, tra gli altri, dei saggi, "Ricomincio da 50" (2009) e "Ricomincio da 60" (2015).

4 Commenti

  1. Bruno 28 Marzo 2022 at 12:28 - Reply

    Gentili signori
    Sono nato nel ’50 (ne ho compiuti 71)
    Nello stesso hanno contrassi la poliomielite alla gamba destra
    Nel 1973 ho lasciato la mia città natale Napoli e mi sono trasferito in Piemonte a cercar lavoro.
    Nell”78 ho sposato una piemontese
    Nell’86 abbiamo avuto un figlio che, oggi convive con la compagna
    Non ho nipotini (e non ne vedo all’orizzonte)
    Ho lavorato sempre, dopo aver conseguito il diploma.Per piccole aziende artigianali, per multinazionali dell’IT e per un ente pubblico e, quasi sempre, a circondato da colleghi più giovani di me.
    Oggi vivo con mia moglie ma senza amici perchè, causa la mia formazione familiare e personale, ho dedicato al lavoro TROPPO tempo invece di crearmi qualche hobby e coltivare amicizie.
    Oggi mi sento profondamente solo.
    Da quando sono andato in pensione ho cercato intorno a me qualche occasione “intelligente” (che abbia un senso e non serva solo ad impegnare il tempo) per riempire il mio TROPPO tempo libero. Ho escluso il volontariato perchè, oltre al mio problema fisico, non mi sento nello spirito giusto per “aiutare” altri. Ho frequentato un paio di corsi presso l’UNITRE; ho frequentato un corso di pittura ad acquerello per un paio di anni; poichè mi piace molto scrivere, utilizzo molto alcuni social network; leggo romanzi e faccio molti cruciverba. Ho smesso di condurre il mio ultimo scooter Vespa (ne ho possedute quattro, negli anni) perchè a mia moglie non è mai piaciuto venirci e per problemi di equilibrio e la ho ceduta a mio figlio; ho smesso di andare in barca a vela perchè non ho trovato compagni di equipaggio: ho timore ad andare ancora in bicicletta (ci sono andato fin da bambino) anche se ne ho acquistata una elettrica che, però, per le mie forze, è un pò pesante.
    Ho la “fortuna” di avere ancora una salute fisica “gestibile”.
    Ma sono tristissimo e mi sento, ogni giorno più SOLO. Sento di non far più parte della vita di nessuno se escludo mia moglie che, già più di una volta, mi ha confessato “Non ho la soluzione per te !” e con la quale condividiamo, da sempre i valori della vita ma la viviamo in maniera completamente diversa. Per lei andare in pensione è stata una “liberazione” da impegni che non la interessavano mentre, per me, smettere di lavorare è stato tragico.
    Basta, mi fermo e chi sa, forse, qualcuno saprà darmi qualche suggerimento per arrivare fin dove devo avendo ancora interesse in questa vita.

    • Daniela 10 Aprile 2022 at 15:02 - Reply

      caro signore , le consiglio di venire a vivere in Costa Tropical ( Andalusia ) . Lo so..puo’ ed e’ difficile trasferirsi ad una certa eta’.. ma se trova il modo di farsi aiutare nel trasferimento dopo non avrà’ più’ problemi . Qui tutto e’ a misura di anziano ..e’ difficile spiegare qui in un commento ma se vorrà’ le posso raccontare a voce la nostra esperienza . Se mi risponderà’ e mi comunica a quale mail scriverle , le lascerò’ il mio numero di telefono .

  2. Maria Cristina Bombelli 8 Aprile 2022 at 8:06 - Reply

    Osservo nei gruppi di “anziani” che frequento (ginnastica, coro) l’assoluta prevalenza di donne, direi 70% rispetto agli uomini. Sembra che le donne superino più facilmente la pigrizia dell’uscire e mantengono una curiosità per nuove esperienze.
    Sarebbe importante che anche gli uomini possano investire ancora sul futuro….

  3. gigliola innamorati 20 Febbraio 2023 at 13:33 - Reply

    non e’ semplice svolgere tutte queste attivita’ gia pensate., quando la depressione ha preso piede

Lascia un commento