Il sesso è diventato un problema
Scrive un lettore: “Ricordo con nostalgia i tempi quando bastava essere in presenza di una bella donna per avere un’eccitazione e nei rapporti intimi mi godevo il momento senza nessuna preoccupazione dell’adeguatezza della mia prestazione sessuale. E non sto parlando di secoli fa… ora ho 68 anni e gradualmente, negli ultimi anni, il sesso è invece diventato una preoccupazione se non un problema.
L’eccitazione arriva solo dietro stimolazione, l’erezione non è scontata e la preoccupazione di “fare cilecca” è quasi maggiore dell’eventuale piacere. Insomma, non mi fido più di “lui”. Per fortuna ho una compagna fissa, almeno non ho anche l’ansia del nuovo rapporto. Al di là della psicologia, sarà anche un problema fisico? C’entrerà che ho l’ipertensione?”
Il sesso è un evento biologico e istintivo, presente da sempre nella storia evolutiva dell’uomo e, in forme diverse, in tutte le fasi della vita.
Sessualità non è solo avere un rapporto penetrativo completo ma è toccarsi, abbracciarsi, rimanere sdraiati uno accanto all’altro senza avere come fine ultimo il raggiungimento dell’orgasmo. Ed è questa nuova sessualità che è necessario riscoprire quando, magari, il corpo non risponde come si vorrebbe o non può più rispondere come si vorrebbe.
Tra i fattori principali di difficoltà sessuali vi sono le patologie a carico del sistema cardiovascolare, come in questo caso l’ipertensione. Dobbiamo pensare che l’erezione è un processo idraulico, perché il tessuto del pene si irrigidisce grazie al fatto che i vasi sanguigni dell’organo vengono irrorati di sangue, come conseguenza dell’eccitazione. Insomma è una sorta di sistema di irrigazione fatto da tanti canali che, in caso di qualche problema (a livello di pressione dell’acqua, canali ostruiti etc), non sarà in grado di trasportare l’acqua fin dove serve.
Una disfunzione sessuale pertanto, potrebbe essere la conseguenza di un problema cardiovascolare a monte, per questo motivo è sempre necessario una valutazione medica per confermare o escludere una componente organica. Nel primo caso dovrà rivolgersi allo specialista competente per impostare una terapia che potrebbe determinare a sua volta conseguenze nella sfera intima, ed è per questo che è necessario mettersi nell’ordine delle idee che, spesso, la migliore delle possibilità non è quella che si desidererebbe avere.
Questo non significa che non può esserci più piacere e eros, ma in modo diverso, come ci siamo detti già tante volte. Il primo passo fondamentale è fare pace con un corpo che non può più essere al cento per cento e che necessita di nuovi tempi, diversi ritmi e cure attente e costanti. La nuova epoca vede un uomo longevo ma che deve raggiungere il compromesso di vivere un corpo che cambia ed è l’accettazione di questo fatto la prima essenziale tappa da raggiungere.
Questo non comporta che è un accontentarsi in negativo o in perdita. Se ci concentriamo solo su ciò che si perde, non riusciremo mai a vedere ciò che potremmo guadagnare. Per cui provi a pensare e riflettere se questo problema può essere trasformato in un’opportunità. Sì, può. Si chiama principio dell’utilizzazione, ed è un bellissimo precetto di vita.
La filosofia, caro lettore, è di cogliere il meglio che arriva, senza aspettativa e senza entrare in guerra con quel corpo che fa sempre il meglio che può. Non dimentichiamoci però, che la miglior medicina è sempre la stessa: amore, tanto, tantissimo amore.
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Federica Casnici, laureata in Psicologia, si è formata come Sessuologo Clinico presso A.I.S.P.A. – Associazione Italiana di Sessuologia e Psicologia Applicata, di cui è collaboratrice. Specializzanda in psicoterapia ipnotica svolge attività in libera professione di consulenza psicologica e sessuologica individuale e di coppia.