La pentola a pressione per organizzare la spesa
Vecchie nuove invenzioni
Dal punto di vista nutrizionale è meglio cuocere ad alta temperatura per periodi brevi o a bassa temperatura per periodo lunghi? Una domanda alla quale non è sempre facile fornire una risposta univoca, poiché sono tanti i fattori che incidono sul risultato finale.
Cuocere ad alte temperature significa favorire la formazione di aromi, grazie alle reazioni di caramellizzazione degli zuccheri e alla nota reazione di Maillard (leggi anche l’articolo Le cotture ad alta temperatura). Il risultato è pertanto generalmente molto intenso e saporito per qualsiasi cibo preparato al forno, alla griglia o alla brace.
Cuocere a basse temperature
Diversamente invece le basse temperature sono più attente agli aspetti nutrizionali, migliorando la digeribilità degli alimenti e riducendo le perdite di vitamine e minerali; l’uso del microonde per cuocere, la cottura a vapore o sottovuoto sono quindi metodi più gentili, che rispettano la composizione dell’alimento.
Quest’ultimo aspetto risulta particolarmente rilevante nei senior e negli anziani, che spesso riportano problemi nella digestione dei piatti più conditi e con cotture più elaborate.
Metodo di cottura e organizzazione della spesa
Tuttavia, nella scelta di un metodo di cottura piuttosto che un altro, non c’è solo un aspetto di gusto e di salute ma, banalmente, anche di organizzazione della spesa; c’è chi va di fretta e spesso compra prodotti pronti o surgelati o chi cuoce sempre in padella perché è molto rapido.
La pentola a pressione
Una soluzione intelligente che mette insieme le criticità legate a tempo, temperatura, aspetti nutrizionali e organizzazione della spesa è la pentola a pressione; la sua prima versione risale alla fine del ‘600, quando lo studioso francese Denis Papin inventò uno strumento in grado di cuocere gli alimenti più duri, come le carni, in pochissimo tempo. Tuttavia, solamente nel ‘900 la pentola si diffuse in tutte le case, grazie all’inserimento di due valvole che ne permettevano un uso sicuro.
Il suo funzionamento è molto semplice: la mancata fuoriuscita del vapore generatosi all’interno aumenta la pressione fino a 2 bar e porta ad una temperatura di circa 120°. Questo accorcia notevolmente i tempi di cottura senza però inficiare il valore nutrizionale degli alimenti; consente inoltre di cuocere maggiori quantità in poco tempo, organizzando più pasti con la preparazione di verdure, cereali e legumi.
Un esempio: le patate
Un esempio pratico ed efficace è il caso delle patate, i cui tempi di cottura cambiano notevolmente, a seconda del metodo scelto:
- se cotte in padella è richiesto un ammollo preventivo di circa 30 minuti più altrettanti di cottura,
- al forno ci vorrà circa un’ora,
- in pentola a pressione 25 minuti in totale.
Un accorgimento pratico è quello di cuocerle sempre con la buccia, indipendentemente dalla preparazione scelta, in modo tale da limitare le perdite di nutrienti, e di condirle con qualche erba aromatica, come il rosmarino, il prezzemolo o il timo, per donare una piacevole aromaticità e ridurre l’uso del sale.
L’impatto sulla bolletta
Indipendentemente poi dal tipo di fornello, a gas o elettrico, accorciare i tempi avrà un impatto significativo anche sulla bolletta, ancor di più se pianifichiamo i pasti cuocendo maggiori quantità per poi stoccarle qualche giorno in frigo oppure surgelandole.
Un esempio quindi utile per sottolineare come sia possibile cucinare in poco tempo organizzando la spesa e stando attenti alla salute e al portafoglio!
Foto Pistone di Papin, Pubblico dominio, Tamorlan – self-made at Ferrocarril Museum (Madrid, Spain) [1], Digester as designed by en:Denis Papin 1680
Foto coppia senior in cucina: foto di Gustavo Fring da Pexels
Nutrizionista e divulgatrice scientifica. Si occupa di salute, scienza e sostenibilità e insegna Nutrizione ad Alma – la Scuola Internazionale di Cucina Italiana.