Cucina e giardinaggio per migliorare olfatto e umore
Esercitarsi alla scoperta degli aromi.
Ed ecco che si conclude l’ultimo dei capitoli dedicati all’evoluzione nei Senior dei 5 sensi a tavola, conducendoci ad esplorare in che modo l’olfatto sia uno strumento di conoscenza del mondo e, soprattutto, di ciò che mangiamo.
In passato le sue molteplici forme e dimensioni erano riferimenti ai tratti caratteriali delle persone, ed in particolare a vizi e virtù, tant’è che si narra di come Napoleone Bonaparte scegliesse i propri servitori in base alla lunghezza del loro naso.
Ad oggi sappiamo che la capacità di ciascuno di noi di percepire più o meno gli odori è data non certo dalla misura, quanto dal numero di recettori olfattivi, da alcune variabili legate all’ambiente e poi da moltissimo allenamento: non a caso, i sommelier educano per anni e anni il proprio olfatto a riconoscere gli aromi delle bevande; quando poi devono descriverli attingono al lessico del ricordo, sfruttando la potenza evocativa di un profumo, ancora più forte di quella dei sapori.
Di fatto le parole del vino spesso fanno riferimento all’immaginario personale e associano gli odori a momenti ed emozioni. Il sistema olfattivo, infatti, è strettamente collegato all’ippocampo e all’amigdala, aree dell’ipotalamo dedicate alla memoria.
Non è dunque marginale se il cosiddetto “marketing olfattivo” valuti in che modo aumentare le vendite nei negozi e rendere più piacevole l’esperienza in un ristorante tramite i profumi. Alcuni curiosi studi scientifici mostrano come l’invitante fragranza di crosta di pane sulla soglia di un negozio aumenti gli accessi e le vendite oppure come quello di cioccolato nei bagni di un ristorante spinga le donne ad ordinare un dessert mentre in un bookstore aumenti le vendite dei romanzi d’amore.
In che modo è possibile volgere a proprio favore queste conoscenze considerando che l’avanzare dell’età influisce sulla capacità olfattiva?
Sfruttando la sinergia tra memoria e olfatto ed esercitandosi attraverso alcune attività: tra queste, in particolare, vi sono l’orto sul balcone o sul davanzale di casa con una piccola selezione di erbe aromatiche; il loro utilizzo in cucina consente di arricchire i piatti di colori e profumi e di diminuire l’uso del sale, fondamentale attitudine da acquisire dopo i 60 anni quando la tendenza è quella di eccedere con i condimenti, a causa di una riduzione della percezione del gusto.
Inoltre, il giardinaggio promuove il movimento in casa, fuori e il gioco a tavola: tra chi è capace di identificare tutti gli odori e chi invece si deve dilettare ancora un po’ nell’esercizio. Per i più instancabili esistono anche strumenti di analisi olfattiva, come le ruote aromatiche, che permettono di consolidare un linguaggio ricco e quasi professionale, adatto a descrivere i profumi che incontriamo.
Se vi confronterete con amici o parenti nel riconoscimento degli aromi delle piante e dei piatti può darsi però che non vi troverete d’accordo sul gradimento: proprio perché gli odori sono legati ai ricordi, l’evocazione di questi rimane esclusivamente personale; ad esempio, per alcuni quello di menta potrà evocare l’infanzia e le caramelle, per altri uno sgradevole farmaco, per altri ancora esperienze negative con l’alcol!
Pertanto, giardinaggio e cucina diventano luoghi ideali di ginnastica sensoriale, migliorando lo stato di salute e mantenendo sempre attivo il sapore della scoperta!
foto Halfpoint su licenza iStock
Nutrizionista e divulgatrice scientifica. Si occupa di salute, scienza e sostenibilità e insegna Nutrizione ad Alma – la Scuola Internazionale di Cucina Italiana.