Incontrarsi all’Unitre
Della serie “Appassire con stile”: Che cosa è l’Università della Terza Età? Si tratta di un’Associazione, presente in quasi tutta l’Italia, basata spesso in gran parte sul volontariato, che ha lo scopo di contribuire alla promozione culturale e sociale degli iscritti, attraverso l’attivazione di corsi e laboratori su argomenti specifici.
Come insegnante in pensione, resta viva in me l’attenzione per gli scenari, i luoghi di apprendimento, le persone che li popolano e le loro esigenze più varie: per questo osservo con curiosità questi scenari popolati da senior, così nuovi per me.
Che cosa li spinge a frequentare l’Unitre? Vengono qui per passare il tempo, per tenere in forma la mente, per condividere interessi, hobby e passioni, per andare insieme a vedere mostre, ma anche per incontrarsi.
E’ un piacere vederli qui, tutti senza fretta, al di fuori dei tempi stressanti e incalzanti del resto del mondo, del mondo del lavoro in particolare, che ora ai più non appartiene. E’ un luogo di “saperi” , di “fare” e apprendimenti gratuiti: senza voti e senza mete, se non quelle che ciascuno si pone, senza paure di essere inadeguati, senza timori di essere giudicati per quello che si sa o si apprende. Condizioni ottimali, dunque, per tenere in forma la mente e per coltivare i propri hobby e i propri interessi.
Ma vorrei mettere in evidenza un aspetto che mi pare fondamentale ed è una parte sostanziale dello scenario fin qui delineato, cioè l’INCONTRO. Qui si viene per imparare INSIEME, per incontrarsi, si dimostra interesse, simpatia, si collabora, si condivide ciò che si sa e ciò che si apprende. E’ un riappropriarsi dell’atmosfera della giovinezza, quando il gruppo era parte integrante della propria vita. Ora molti di noi si ritrovano col nido vuoto: i figli fanno la loro vita e, se ancora sono in casa, hanno comunque una loro vita; altri sono soli e l’attesa del giorno dell’incontro col gruppo diventa un momento significativo della settimana.
Mi pare allora di vedere che è nel “ laboratorio” il luogo privilegiato dove il gruppo si incontra. Ma che cosa si intende per laboratorio? Al contrario della lezione assembleare il laboratorio è un gruppo ristretto di persone che si mettono in gioco e “ fanno” dal punto di vista manuale ma anche intellettuale. Vi sono laboratori di disegno, pittura, modellato, ricamo, oggettistica, fotografia, lettura, origami, vari tipi di lingue, computer, ballo, yoga….
Ho l’occasione di frequentare diversi laboratori e di insegnare in un laboratorio di lettura; osservo e conosco l’importanza dell’incontro tra le persone. Spesso nel gruppo di laboratorio si condividono rapide bevande al bar interno, per il piacere di stare insieme o momenti in cui si offrono con orgoglio dolci fatti in casa.
Inoltre, spesso, durante le attività emergono i vissuti, le preferenze, le essenze di ciascuno, ma anche i timori, le aspettative, i ricordi … che vengono condivisi nella “leggerezza” del gruppo: sì, è più facile aprirsi al gruppo che ad una singola persona, il gruppo ti accoglie in un clima empatico, ti aiuta, ti dà, ma poco ti chiede.
Spesso il piccolo gruppo si fa gruppo d’aiuto in occasione di seri problemi di salute, accoglie i timori, se ne fa carico, incoraggia e dà speranza.
Ho sentito dire: – Sì, anche a me è capitato, ma sono ancora qui…… Forza.!
Sono stati per tutti magici quei momenti e ho sentito l’importanza della condivisione, della fiducia e della forza che crea l’INCONTRO tra più persone che sono lì per imparare, è vero, ma anche per stare bene insieme in un’atmosfera di fiducia e di accettazione reciproca.
Silvia Ghidinelli è Vice Presidente e Direttrice dei Corsi dell’Unitre di Fossano, dove cura anche un Gruppo di lettura. E’ membro dell’Associazione culturale Cicerone della sua città, che mira a far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi a senior e a giovanissimi.
Anch’io convinta di tali teorie ho frequentato l’unitrè ma, sono rimasta delusa dalla esperienza fatta, non per i docenti impiegati che erano di indubbio valore ma, per che l’ho trovata eccessivamente accademica, quindi tra noi partecipanti non si è creata quella attivazione utile ad ogni apprendimento .
In più il percorso per raggiungerne la sede era lungo e per me disagevole . Non escludo che tali iniziative possano alla lunga riuscire ma, bisognerebbe sceglierne la sede con maggiore attenzione, e le tariffe impiegate allo scopo dovrebbero essere proporzionate all’utenza . .