Telepresenza low cost
Robotica e Design al servizio dei Senior.
Il ricorso all’utilizzo delle tecnologie da parte dei senior per migliorare autonomia e qualità di vita non costituisce certo un recente campo d’azione. Già a Stoccolma nel 2001 il Consiglio europeo affermava lo stretto legame tra invecchiamento attivo e diffusione delle tecnologie dell’informazione e delle tecniche digitali, quale priorità assoluta nell’ottica di un’economia basata sulla conoscenza.
È da molti anni che si parla della possibilità di inserire nelle case robot per l’assistenza, capaci di distribuire farmaci, interagire, favorire la mobilità e operare anche veloci monitoraggi clinici con lo scopo di individuare soluzioni per l’abitare in sicurezza e autonomia.
Grazie all’utilizzo di robot o di altre tecnologie, la telepresenza consente di essere presente in un luogo, in tempo reale, anche trovandosi a migliaia di chilometri di distanza. Il robot per telepresenza può essere, quindi, considerato come un’estensione del corpo che permette, da remoto, di incidere sulla realtà.
Sebbene la realizzazione di questi dispositivi intelligenti, al di là di concept e prototipi, non sia stata sicuramente facile, oggi assistiamo entusiasticamente alla nascita dei primi prodotti commerciali che soddisfano totalmente i requisiti sopra elencati.
Le statistiche riportano come il mercato della robotica stia subendo una forte crescita in tutti e tre i continenti (Europa, USA e Asia). In particolare, secondo un nuovo studio pubblicato da ABI Research intitolato “Mobile Robotic Telepresence Systems”, il settore della robotica di telepresenza raggiungerà i 372 milioni di dollari (US) nel 2019, a partire dai 42 milioni di dollari (US) del 2014, con un tasso di crescita medio del 54,4% (CAGR- Compounded Average Growth Rate).
Le nuove soluzioni robotiche per telepresenza si caratterizzano principalmente per tre fattori: il prezzo di mercato (basso), le modalità di interazione con l’uomo (intuitive), nonché il tipo di finanziamento adottato per la realizzazione (crowdfunding).
Si tratta, infatti, di soluzioni lowcost, nell’ordine delle centinaia di euro, che ne stanno permettendo una sempre maggiore diffusione, non solo in ambito domestico, ma anche in altri settori, quali: la medicina, l’insegnamento, la videosorveglianza e l’intrattenimento.
Ad esempio Padbot, acquistabile a poco più di 300$, rappresenta un esempio di questa categoria: sviluppato da Inbot Technology Ltd., società con sede a Guangzhou (Cina), permette agli utenti di muoversi e comunicare da remoto liberamente con azioni-reazioni in tempo reale, video e vocali, in maniera semplice e naturale. Il suo aspetto morbido e sinuoso, che ricorda un’oca bianca, e le sue dimensioni (alto circa 90 cm) e peso ridotti lo rendono ideale ad interagire con l’uomo in ambienti domestici.
Molti di questi robot assistenziali di nuova generazione propongono un sistema di interazione più amichevole e intuitivo dei precedenti e puntano all’integrazione con l’ambiente domestico, al fine di creare un sistema efficiente, altamente funzionale e capace di ottimizzare le preferenze di ogni singolo utente.
Un’altra caratteristica comune è rappresentata dalla modalità con cui questi robot si stanno proponendo al mercato di massa, ovvero attraverso campagne di crowdfunding, una modalità di raccolta fondi online pensata per un pubblico esteso. Grazie a siti come Kickstarter e IndieGoGo, che permettono di presentare direttamente online i progetti, stiamo assistendo ad un’ampia sperimentazione di soluzioni robotiche innovative e alternative (per citare alcuni esempi: Buddy, Romo, Aido).
Sebbene molti robot per telepresenza in commercio si presentino ancora come “tablet su ruote”, con un aspetto rigido e privo di particolare appeal, molti di essi dispongono di un’eccezionale intelligenza e autonomia che gli consente di muoversi e soprattutto di eseguire azioni nell’ambiente domestico (per citare alcuni esempi: TeleMe di MantaroBot, Vgo, QB di Anybots, Beam di Suitable Technologies, Giraffplus di Giraff Technologies).
I nuovi robot per telepresenza più accessibili (economicamente) ed efficienti (per intelligenza e prestazioni) potrebbero portare a sviluppi molto interessanti per una vita domestica sicura ed autonoma, favoriti dal loro inserimento in una rete complessa di ambiente assistito dalle tecnologie (Internet of Things), dove l’attività e la posizione delle persone e degli oggetti all’interno della casa è costantemente monitorata e queste informazioni sono utilizzate per prevedere le esigenze e le preferenze personali.
Claudia Porfirione è designer e ricercatrice Post-Doc presso la Scuola Politecnica di Genova, dove conduce ricerche su robotica e design applicati alle esigenze dell’utenza debole. Fa parte del gruppo di ricerca "Design for Better Life: gli scenari e le strategie per una migliore longevità", coordinato dalla Prof. Maria Benedetta Spadolini.