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Senior nel mondo Soluzioni abitative

Due senior nella “age friendly” Columbia Britannica, Canada

Sally e Phillip vivono nella Columbia Britannica in una piccola città vicino a Victoria, sull’isola di Vancouver. Sono molto felici perchè si trasferiranno nel loro nuovo appartamento, in un nuovo complesso residenziale costruito seguendo un programma di abitazioni per senior promosso dal governo locale.  Hanno quasi 70 anni e volevano lasciare la loro vecchia casa troppo grande: i loro figli sono andati via da molto tempo e anche se hanno affittato alcune stanze per coprire parte delle spese, l’impegno per far andare avanti la casa è davvero troppo. Sono felici perché non hanno dovuto lasciare la loro città e saranno in grado di mantenere le loro amicizie e le loro attività nelle vicinanze. Sono fortunati perchè la loro città appartiene alla rete canadese delle città “age friendly”.

Sechelt Area, British Columbia, Canada; foto Chris da Flickr

La rete di città “age friendly” è ispirata a un’iniziativa dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) lanciata nel 2000 su scala globale con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di comunità accessibili e inclusive che sostengano l’invecchiamento attivo. Durante il suo lancio, il progetto ha coinvolto 33 città e 22 paesi in tutto il mondo. L’OMS definisce “age friendly“ una comunità dove i fornitori di servizi, i funzionari pubblici, i leader della comunità, i leader religiosi, gli uomini d’affari e i cittadini riconoscono la grande diversità per le persone senior. In una comunità “age friendly” politiche, programmi, servizi e infrastrutture legati all’ambiente fisico e sociale sono progettati per consentire alle persone senior di vivere in sicurezza, godere di buona salute e continuare a partecipare alla società in modo significativo. Il Canada ha partecipato al progetto pilota iniziale con quattro città nelle province di British Columbia, Manitoba, Quebec e Nova Scotia.

Dopo la fine del programma pilota, il governo canadese ha deciso di promuovere la creazione di comunità “age friendly” su scala maggiore, creando le basi per una collaborazione tra il settore pubblico e privato. Il Canada (come affermato nell’articolo “Marc il canadese” comparso su Osservatorio Senior) ha una popolazione che ha circa 81 anni di aspettativa di vita media e si posiziona tredicesima al mondo come longevità della popolazione. La percentuale di popolazione over60 arriverà al 32% nel 2050. Le pietre miliari del progetto canadese includono la creazione di comitati consultivi locali (che devono coinvolgere attivamente i senior) e normative locali che garantiscano lo sviluppo di progetti idonei e il loro monitoraggio concreto.

foto di James Wheeler da Pixabay

La Columbia Britannica, provincia canadese che si affaccia sulla costa del Pacifico, ha colto l’occasione per rinforzare ancor di più la sua reputazione costruita negli anni come luogo di accoglienza per senior in pensione, con case di riposo e servizi connessi, grazie anche al suo clima mite. Non si vogliono solo offrire le classiche case di riposo, ma piuttosto città intere che consentano ai senior una qualità della vita che permetta loro di restare il più a lungo possibile nelle loro case e nelle loro comunità e siano coinvolti nella gestione effettiva della città.  Non solo quindi, come spesso accade, con iniziative per gli anziani tenute a solo sostegno della campagna elettorale del politico di turno.

Il movimento delle città “age friendly” nella Columbia Britannica è spiegato in una serie di video nel sito di “Age-friendly BC” [1] e presenta diversi esempi. Alcuni progetti in questa provincia sono:

  • Sechelt, un comune di 10.200 persone situato sulla costa inferiore della Columbia Britannica, a circa 50 km a nord-ovest di Vancouver, il piano “age friendly” per il 2017 indica l’avvio di diverse azioni per facilitare il trasporto, tra cui l’adattamento dei marciapiedi, ma anche la creazione di un sistema di segnali stradali facilmente visibili e identificabili, così come la modifica delle fermate degli autobus con piattaforme idonee alle sedie a rotelle.
  • Revelstoke, riconosciuta dall’OMS come città “age friendly” nel 2012, è una località di circa 8.000 persone, a 600 km da Vancouver ed è vicina ad importanti stazioni sciistiche. Vanta progetti “age friendly” dall’inizio del 2009 e ha ottenuto risultati importanti. Probabilmente uno dei progetti più significativi è stato fino ad oggi la creazione di politiche e progetti di edilizia civile dove ogni nuovo edificio residenziale deve avere una sezione dedicata ai cittadini senior a basso reddito e essere progettato con accorgimenti adatti. Lo scopo è avere zone per i senior all’interno delle aree abitative, restando all’interno delle loro comunità e potendo restare in contatto con altre generazioni.
  • Un altro esempio è Saanich, una città che ha una lunga storia come città “age friendly”. Dal 2006 partecipa al progetto OMS e nel tempo ha sviluppato oltre 60 progetti. Saanich è un comune sull’isola di Vancouver, nella Columbia Britannica, all’interno dell’area della Grande Victoria, con una popolazione di quasi 114.000 persone. Uno dei progetti più recenti è stata la creazione del club sociale “The Saanich Cedar Hill 55+” in cui sono stati riuniti membri di due club che erano in fallimento. Il progetto ha previsto un restyling ed una nuova linfa con un maggiore focus sui servizi per i senior. Il sostegno del governo di Saanich è stato definitivo. I membri possono giocare in tornei di bridge, bingo, bowling, ping-pong, giocare a carte, club di lettura e film della domenica pomeriggio, oltre ad avere momenti canonici per prendere tè e caffè in compagnia. Saanich ha anche lanciato, con il sostegno di una sovvenzione privata, il programma di supporto per i caregivers (gli operatori che curano le persone senior). Con l’invecchiamento della popolazione aumenta la necessità di personale di supporto; domanda che secondo stime sarà raddoppiata nei prossimi 15 anni in questa località. Considerando che le cure sono erogate o dai coniugi o dai famigliari, il programma di supporto è pensato per aiutarli a fare una pausa e a badare anche alla propria salute. Ci sono attività supervisionate in un ambiente sicuro e rilassante, ristoranti, palestre e spazi verdi.

Gli interventi dei progetti per le città “age friendly” hanno anche un impatto sulla qualità della vita di tutti i cittadini e non solo sui senior. Nelle città canadesi si rinforza l’idea che questi interventi devono essere visti con una valenza universale, che copra molte utenze potenziali.

Sally e Philip sono felici poiché il loro nuovo appartamento è vicino a un centro sportivo che ha un programma per senior dove sono predisposte condizioni ad hoc: nelle piscine e nelle sale pesi regna la tranquillità: non viene suonata la musica, ci sono meno persone nei saloni e c’è personale aggiuntivo per facilitare l’orientamento e insegnare l’uso dei macchinari. L’offerta senior crea condizioni dove i partecipanti possono superare l’idea di dover essere giovanili ad ogni costo, godendo la loro seniority in un ambiente veramente inclusivo.

Nota: Nota: Le esperienze contenute nel testo corrispondono a episodi o testimonianze rielaborate per una migliore comprensione dei temi. Ogni eventuale somiglianza a persone o situazioni reali è da considerarsi una coincidenza.

[1] Age-friendly BC: https://www2.gov.bc.ca/gov/content/family-social-supports/seniors/about-seniorsbc/seniors-related-initiatives/age-friendly-bc

 

1 Commento

  • questo commento che vi giunge da Napoli città, la dice lunga sulle condizioni di spostamento concesse agli anziani in questo luogo disorganizzato a tutti i livelli :

    Egregi di ANM :
    ho indirizzato al recapito da voi sggeritomi questo reclamo come suggerimento :
    Sono abbonata al trasporto pubblico e, nonostante invalida al 100% non godo di alcuna agevolazione sulla tessera annuale che puntualmente rinnovo . La mia pensione supera di pochissimo il minimo consentito che potrebbe ridurmi l’importo richiesto . I percorsi cittadini sui mezzi a disposizione dei contribuenti, non rispettano regole e/o condizioni decenti di viaggio… spesso sono costretta in piedi, non esistendo distintivi che ci rendano riconoscibili agli occhi degli altri viaggiatori; in condizioni di miserabile igiene interna ed esterna ai veicoli che, rimangono palesemente inadeguati come quantità e manutenzione ordinaria . I percorsi non sempre prevedono circolarità delle linee , se attendo alle fermate al freddo ( o al caldo torrido ) non posso salire indifferentemente all’andata o al ritorno sugli stessi, poi che attraversare è difficoltoso e a volte i cartelli hanno distanza o collocazione molto differente .Sarebbe logico orientare meglio tratte ed orari, in modo da garantire frequenza pari a tutte le linee e, percorsi paralleli, per poter indifferentemente salire su ogni numero all’andata o al ritorno dello stesso, consentendo a chi non ha particolare fretta, di poter usufruire del servizio senza eccessive e snervanti attese . I I tassisti napoletani, sempre reperibili quando non ce ne bisogno, numerosi o in particolari condizioni totalmente assenti, forse sfavorevoli al taxi collettivo per motivi di ingerenze municipali, rimangono estremo e costoso tentativo di fuga da tali e costanti disservizi !

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