Tra leggerezza ed impegno
Nei senior il bisogno di una nuova leggerezza non è in contraddizione con il desiderio di mantenersi impegnati. Ma quant’ è difficile farlo capire al resto della società !
Chi si avvicina all’età da senior ha ben vivo nella memoria il ricordo dei decenni appena trascorsi all’insegna delle responsabilità, degli impegni pressanti e del tempo che non basta mai. Lavoro, figli da crescere, impegni sociali, contribuiscono a forgiare la capacità di resistenza dell’adulto. I vincoli dati dalle organizzazioni di lavoro, dalle cure dei figli, dagli spostamenti, dagli appuntamenti, dalle mille incombenze incessanti, sono la quotidianità dell’adulto e infatti, se non altro per reazione, l’autodeterminazione dei tempi di vita è un traguardo che in molti rincorrono per tanti anni. “Arriverà il giorno che potrò svegliarmi all’ora che voglio e potrò decidere liberamente di spendere la giornata come più mi piace!” è un auspicio sentito mille volte come reazione ai vincoli e agli impegni che, anche quando sono stati scelti, poi risultano gravosi se diventano obblighi martellanti.
“Quel giorno” in realtà non arriverà mai, non accadrà mai di non avere più obblighi, ma è pur vero che ad un certo punto si presenta a tutti invece il momento in cui come per magìa i vincoli che hanno contrassegnato l’esistenza si affievoliscono: la dimensione lavorativa diventa meno totalizzante o proprio scompare, i figli non richiedono più cure e attenzioni continue come una volta e anche chi è abituato a porsi traguardi sfidanti può continuare a farlo ma con la maggior serenità di chi ha già alle spalle un ragguardevole o magari invece accidentato percorso di esperienze.
Questo è il momento in cui il bisogno di “leggerezza”, di una nuova libertà, di un tempo meno vincolato, trova il modo di esprimersi. E’ un bisogno cresciuto negli anni e che improvvisamente il senior capisce che può finalmente soddisfare.
Tutto così semplice ? Assolutamente no. Perché i senior di oggi, ancora così ricchi di risorse, energie, competenze, potenzialità, non ci stanno alla prospettiva del “tempo vuoto” senza significato. E il significato lo vanno cercando in nuovi impegni, magari meno vincolanti dei precedenti, ma che diano alle loro esistenze nuove prospettive.
I nuovi impegni che il senior va cercando non sono la replica né delle giornate riempite all’inverosimile dei decenni precedenti, né degli obblighi contrattuali non sempre digeriti bene, ma nuove attività che consentano soddisfazione personale e insieme utilità e ruolo sociale.
Da una parte quindi si apprezza la condizione di “nuova leggerezza” conquistata da poco, dall’altra – e contemporaneamente – si cercano occasioni per mantenersi impegnati in modo soddisfacente.
Un’apparente contraddizione, la compresenza di bisogno di leggerezza e di ricerca di impegno, che tanti – soprattutto di altre generazioni – faticano a capire, ma in realtà uno speciale punto di svolta nella vita di molte persone in cui nuove esigenze, aspirazioni ed aspettative devono trovare un inedito punto d’equilibrio.
Enrico Oggioni ha realizzato ricerche sulla “vita nuova” e sulle “buone e cattive pratiche” dei senior, è autore del saggio “I ragazzi di sessant’anni”, è opinionista sul tema dei senior e presidente di Osservatorio Senior.