L’architettura e il design in supporto ai senior

Come è noto ormai da alcuni anni, secondo le ultime stime divulgate dall’Unione Europea e dall’Istituto Nazionale di Statistica, l’Europa è considerata l’area geografica con l’età media della popolazione più elevata.

L’attenzione a questa tematica, fa notare come la persona senior sia ormai considerata parte integrante di un mercato ricco di sfide e in continua espansione, denominato da alcuni “Silver Market”.

A prova di questo cresciuto interesse nei confronti del futuro di ognuno di noi, molti ricorderanno la nomina, da parte dell’Unione Europea, dell’anno 2012 come anno per l’invecchiamento attivo. In particolare, durante questa campagna, sono stati valorizzati tre aspetti fondamentali:

Occupazione: con il crescere dell’aspettativa di vita in tutta Europa, cresce anche la soglia per raggiungere l’età pensionabile. Purtroppo sono in molti a temere di non riuscire a conservare la loro attuale occupazione o a trovare un nuovo impiego fino al momento di aver maturato i requisiti necessari per accedere al sistema assistenziale post-impiego. È pertanto decisivo sviluppare strategie per offrire ai lavoratori senior migliori opportunità nel mercato del lavoro.

Partecipazione alla vita sociale: accedere alla pensione non significa diventare inattivi. Spesso non si tiene conto del prezioso contributo dato dalla persona senior, che presta assistenza a chi ne ha bisogno, occupandosi dei familiari (genitori, consorte e nipoti) o svolgendo opera di volontariato.

Autonomia: che le condizioni di salute diminuiscano con l’avanzare dell’età è plausibile. È possibile però disporre di molte risorse per rallentare questo fenomeno naturale ed è possibile progettare abitazioni e città più confortevoli e sicure per le persone che soffrono di problemi di salute o disabilità.

Alla luce di questi punti nodali, è importante sottolineare come, tra le varie discipline mediche, scientifiche e sociologiche, due, quali l’architettura e il design, giochino un ruolo decisivo nell’ambito dell’invecchiamento attivo.

Ogni persona vive e trascorre del tempo all’interno di un ambiente costruito, che sia esso indoor o outdoor. Basti pensare alla propria casa, al proprio luogo di lavoro, alle abitazioni di amici e parenti, ma allo stesso tempo anche alle nostre città, strade, parchi.

Entrambi questi ambienti manipolati dall’uomo, sono caratterizzati da prodotti, servizi, device, oggetti, progettati attraverso interventi di design e ingegneria.

È facile quindi constatare come tutti noi siamo costretti, volenti o nolenti, a vivere in habitat che sono stati o verranno manipolati dalla sapiente e incessante azione dell’uomo. Parlando di invecchiamento attivo e più in particolare di utenza senior, è quindi importante diffondere il più possibile, già tra le giovani coppie e famiglie una cultura della qualità di progetto della casa, degli oggetti e degli spazi che ci circondano, che risponda a precisi criteri di Design for All (Design per tutti) e User Centered Design (Design incentrato sulla persona).

Questa sorta di “alfabetizzazione” riguardo ambienti di qualità, attentamente progettati, se divulgata già tra i giovani e le persone che si accingono a riqualificare la propria abitazione, potrebbe giovare notevolmente sulla lunga distanza e in particolare sulle esigenze che si potranno verificare in futuro per ognuno di noi.

La cultura del Design di qualità favorirebbe, oltre a migliorate caratteristiche dell’ambiente in cui viviamo, anche un invecchiamento più sereno all’interno di un contesto che permetta, a persone con micro e macro disabilità o persone prossime all’età matura, il beneficio di spazi e oggetti sicuri, che generino emozioni positive e che amplifichino le abilità personali.

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Matteo Zallio, architetto, dottore di ricerca in Industrial Design, Fulbright Scholar. Ricercatore presso il Center for Design Research alla Stanford University – USA, ha condotto ricerca e consulenza su innovazione tecnologica e design for ageing presso la Technological University Dublin (IE), la Loughborough University (UK) e l’Università degli Studi di Genova (IT).

Un Commento

  1. Negri Maria Rosa 7 Marzo 2017 at 13:10 - Reply

    Mi pare un articolo molto interessante, aderente alla tua scelta di progettazione. Grazie per averlo inviato anche a me. Ne parleremo a voce.

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