L’Asia Pacifico diventa sempre più Senior

La regione chiamata Asia Pacifico, che copre tutto l’estremo Oriente che si affaccia sul Pacifico, ospita il 60% della popolazione mondiale con oltre 4,6 miliardi di persone. Come altre regioni sta vivendo un progressivo invecchiamento della popolazione: entro il 2050 una persona ogni quattro, vale a dire circa 1.290 milioni di persone, sarà Over 60.

foto di Michael Gaida da Pixabay

Questo fenomeno toccherà tutti i paesi della regione, indipendentemente dalla loro fase di sviluppo economico.  Ci sono paesi dove le percentuali di Over 60 saranno maggiori: in Giappone il 44% della popolazione, in Corea del Sud e Singapore il 35% e in Thailandia il 36% [1].

Fino a che punto questo fenomeno inciderà nell’economia e nei settori produttivi della regione dipenderà anche dalla piramide demografica che potrà bilanciare con la popolazione più junior sia la domanda di beni e servizi, che il rapporto tra persone attive economicamente e non, cosa questa che è alla base della sostenibilità dei sistemi pensionistici.

Senior e ricambio generazionale in Asia Pacifico

Secondo uno studio di Natixis pubblicato nel 2020[2], entro il 2050 l’Asia con la sua vastità di aree rimarrà per metà una regione piuttosto giovane con una piramide demografica favorevole dove la quota della popolazione in età lavorativa aumenterà. Ci saranno però alcuni paesi (i più ricchi per l’appunto) dove il trend demografico non sarà favorevole: tra questi il Giappone, la Corea del Sud, Singapore, la Cina e Taiwan.  Lo studio offre delle riflessioni circa alcune dinamiche economiche in atto in questi paesi con maggiore invecchiamento e una confermata diminuzione di ricambio generazionale.

Il caso del Giappone è presentato come un paradigma, essendo questo uno dei primi paesi che dal 1995 ha visto una costante riduzione di ricambio generazionale e che per primo ha messo in campo alcune soluzioni per gestire il fenomeno.

foto imtmphoto su licenza iStock

Il rallentamento demografico nel ricambio generazionale in Giappone e le sue conseguenze

Con l’invecchiamento della popolazione, l’economia giapponese ha subìto un cambiamento strutturale: l’assistenza sanitaria (ospedali, case di riposo, farmaceutica, etc.) si è manifestata come l’attività con maggiore crescita dell’occupazione negli ultimi nove anni, divenendo la terza industria del paese con una quota del 16% nel 2019[3]. Altri settori collegati a questo trend sono stati quelli delle soluzioni abitative e dei sistemi di trasporto adatti ai nuovi bisogni dei senior, automobili comprese, che spingono i produttori ad offrire servizi sempre piu user-friendly sulle loro autovetture.

Anche grazie al COVID-19, il campo dell’e-commerce sta vivendo un nuovo impulso e sta rivedendo alcuni business model di servizi logistici dove i senior si possano sentire sempre più a loro agio. Infine, esiste anche una richiesta importante di servizi finanziari per la gestione dei risparmi per garantirsi un livello di vita accettabile nel tempo, che possa affiancarsi agli sforzi dello stato per mantenere il sistema pensionistico nazionale. Al contrario, settori come l’educazione, sistemi di comunicazione e assicurazioni mostrano una minore richiesta e una diminuzione del mercato interno.

La riduzione della popolazione economicamente attiva crea un freno alla crescita.

La minore disponibilità di persone in età lavorativa impedisce di per sé lo sviluppo e l’allargamento di attività economiche: non è un caso che il Giappone abbia puntato sulla robotica per poter colmare  i gap di mano d’opera in diversi settori e in questo modo assicurarsi anche una maggiore produttività che altrimenti sarebbe difficile da ottenere.

Le leve del Giappone per gestire questa situazione

Lo studio riporta che il Giappone ha introdotto diverse leve per fronteggiare questa situazione. Tra queste viene evidenziato che il paese:

  • Ha raggiunto un tenore di vita elevato nel passato e dunque ha sviluppato strutture e consolidato un risparmio che lo rendono oggi più forte. Infatti, senza questo consolidamento del risparmio nel passato, le attuali situazioni demografiche non permetterebbero di sviluppare la sua economia in maniera robusta e il benessere presente sarebbe un miraggio.
  • E’ anche un paese con un considerevole livello di risparmio esterno. Infatti, è uno dei maggiori paesi creditori al mondo in termini assoluti e con una percentuale di crediti esteri massiccia rispetto alla sua produzione annuale. Questa situazione gli permette di diversificare le fonti di reddito per soddisfare la domanda di una popolazione che invecchia e che ha bisogno di risorse per sostenere la vita degli anziani fuori dalla realtà produttiva.
  • Esiste inoltre un sistema sanitario abbastanza robusto che riesce a gestire in maniera efficiente le richieste di una popolazione sempre più senior.

Comunque, uno sguardo sempre al futuro, dove si può aggiungere valore

Il Giappone sembra aver metabolizzato il fatto che la sua popolazione non crescerà ai ritmi necessari per avere un ricambio continuo e che dovrà comunque trovare soluzioni di lungo termine. Abbiamo già indicato la sua vocazione nella robotica. Infatti, è diventato anche uno dei maggiori produttori e utenti di robot sia applicati nelle industrie (es. il mondo dell’auto, un’eccellenza nazionale), sia in altre aree (ristoranti, alberghi, assistenza sanitaria) dove poter ridurre i costi, aumentare la produttività e cercare di rendere sostenibile un sistema che altrimenti sarebbe compromesso.

Lo studio conclude che ci sono altri approcci di gestione di questo trend in Asia. Non offre soluzioni uniche, ma permette di riflettere su come qualsiasi soluzione dovrà garantire una maggiore produttività, risorse e visione del futuro, prendendo decisioni coraggiose.

[1] HelpAge Global Network: Ageing in the 21st century. https://ageingasia.org/population-ageing/

[2] Asia Hot Topics:   Silver Lining for Aging Asia: Not much for growth but certainly for some sectors.  Natixis. 19 Novembre 2020

[3] Fonte UN.Natxis  Natxis

Condividi questo articolo

Julio Gonzalez, educato in Messico, Canada e negli Stati Uniti, vive in Italia da più di trent’anni. Manager internazionale, ha gestito direttamente, in vari ruoli nelle Direzioni Risorse Umane dove ha lavorato, progetti di integrazione di aziende e culture diverse in Italia, Europa, Americhe, Asia e Oceania

Un Commento

  1. PIERA 20 Marzo 2021 at 8:21 - Reply

    Il Giappone in particolare ha operato su di noi un certo fascino che si è mantenuto costante nel tempo . Il vecchio ed il nuovo convivono in questa parte geografica privilegiata per usi e costumi dei nativi .
    Sto esercitandomi a casa con movimenti Tai Chi che richiamano la filosofia d’oriente ma, devo ancora e meglio documentarmi .

Lascia un commento