Le amicizie dei senior

Da giovani le occasioni per fare amicizia sono tante. Tutte noi ci ricordiamo le amiche con cui abbiamo condiviso i primi amori o gli amici del calcetto. Poi arriva il lavoro: con i colleghi e con le colleghe si parla dei piaceri e dei dispiaceri del lavorare in gruppo. E per i figli condividiamo le riunioni di classe. Ora anche le chat che ai nostri tempi non esistevano.

Dopo il pensionamento queste occasioni non ci sono più. Teatro, cinema e mostre, luoghi frequentati dai senior, non sono posti dove si fa amicizia. Allora non ci sono più luoghi di incontro? Ci sono: i corsi in palestra dove si allena il corpo, i corsi di Yoga. E poi i corsi di lingue e di cultura dedicati ai senior. Importantissimo è il volontariato dove tanti senior si rendono utili e fanno amicizia con persone affini.

Sì, perché è importante trovare persone con gli stessi interessi. Un ruolo fondamentale lo giocano le biblioteche con le presentazioni dei libri e con i gruppi di lettura. Certo le donne forse leggono di più o amano discutere sui libri e, nei gruppi di lettura, la proporzione tra uomini e donne è 1 a 10.

Dall’amicizia ci si aspetta che duri per sempre. E a volte succede. Ma quanti sono gli amici che frequentiamo ancora dopo i 40 anni? Di solito sono pochi. Le ragioni sono molteplici. O hanno cambiato abitudini di vita o hanno cambiato città o hanno interessi diversi.

Con una separazione capita di cambiare relazioni sociali. Oppure c’è stata una rottura. Curioso osservare che la rottura di un’amicizia è a volte più dolorosa della fine di un amore. Certo, perché nell’amicizia non c’è un progetto di vita comune a volte impegnativo. L’amicizia è gratuita, disinteressata, basata solo sulla fiducia reciproca. Non possiamo credere che questa possa venire meno.

Ma il più delle volte l’amicizia finisce perché si è trattato di un pezzo di strada percorso insieme. Condividevamo un’esperienza, finita la quale, ci si allontana come in una separazione consensuale quando un matrimonio si è logorato. Alcuni amici vengono a mancare per un decesso. Ma il dolore per una morte improvvisa fa parte della vita.

Purtroppo, i senior si sentono spesso soli. Eppure, mantenere relazioni sociali per loro non è così facile come per un giovane le cui perdite si dimenticano più facilmente.

Photo by Anna Shvets from Pexels

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Wally Festini Harris è nata e vive a Milano. Già psicoterapeuta e professore universitario, ora si dedica alla scrittura. E' autrice, tra gli altri, dei saggi, "Ricomincio da 50" (2009) e "Ricomincio da 60" (2015).

5 Commenti

  1. Bruno 25 Ottobre 2021 at 13:48 - Reply

    Amici Senior personalmente (70enne) ritengo che, prima, molto, molto prima di giungere all’età della pensione, bisogna “dedicarsi” a stringere e coltivare assiduamente, con Onestà ed Affetto, il maggior numero di Amicizie possibile e non solo coetanee ma anche un pò più giovani alle quali poter offrire la propria esperienza di vita, unitamente ad un congruo numero di hobbies che possano impegnarvi quando di tempo ne avrete TROPPO ! Ecco, detto in poche parole !

    • Mariella Saudelli 29 Ottobre 2021 at 7:25 - Reply

      Mi piacerebbe incontrare persone che abbiano il tuo intento..

      • Bruno 17 Novembre 2021 at 10:13 - Reply

        Gentile Mariella, l’intento c’è, credimi ma, come molti della mia generazione ed educazione sociale, ho dedicato TROPPO tempo ed attenzione al “lavoro” sacrificando le “amicizie” e gli “hobbies” che oggi mi mancano profondissimamente.
        Ma non mollo ! Continuo a cercare ed a mettermi in gioco !
        Augurissimi a te !

  2. PIERA 30 Ottobre 2021 at 19:25 - Reply

    L’amicizia , quando è preziosa, va coltivata a qualsiasi livello e ad ogni età, purtroppo non è sempre disinteressata anzi… quasi mai, dobbiamo per ciò essere selettivi, per quanto possibile e pretendere, come concedere, solo il dovuto . Non è facile per chi ha vissuto con stile e semplicità ma, imponendosi alcune restrizioni si può godere d’essa quasi come in gioventù !

    • Bruno 17 Novembre 2021 at 10:16 - Reply

      Gentile Piera
      Comprendo il tuo punto di vista che somiglia moltissimo a quello di mia moglie, piemontese che ha sposato un campano.
      Capirai che, invece, personalmente ritengo che una leale ed educata apertura verso l’amico, gratifica molto, molto di più !
      E poi, vuoi mettere l’opportunità di “abbracciare” un amico confidandogli dei nostri crucci e perplessità e gioie e piaceri ?
      Anche a te faccio i miei augurissimi !

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