Prevenire le cadute

La dieta delle persone avanti con gli anni è spesso carente di calcio e di proteine, per svariati motivi compreso quello economico, con la conseguenza che la struttura ossea si indebolisce e ne deriva un aumento del rischio di cadute accidentali e di conseguenti fratture, con tutte le complicazioni che ne derivano.

È pertanto sorto un quesito di importanza non solamente pratica ma anche a livello di politiche sanitarie di un’intera nazione: è opportuno effettuare integrazioni alimentari di tutta la popolazione mediante calcio e proteine oppure continuare a prescrivere farmaci che combattono il riassorbimento osseo solo ai pazienti a rischio di osteoporosi?

Per rispondere a questa domanda alcuni ricercatori in Australia hanno identificato 60 anziani residenti in diverse strutture assistenziali e hanno offerto loro la possibilità di arricchire la dieta abituale mediante porzioni aggiuntive di latte, yogurt e formaggio, mantenendo il solito menu nei pazienti utilizzati come controlli. In tutte le strutture residenziali si somministrava già un supplemento di vitamina D, ma l’assunzione giornaliera di calcio e proteine era inferiore ai minimi raccomandati.

Durante lo svolgimento dello studio, durato circa 2 anni, nelle persone cui è stata offerta la supplementazione dietetica l’assunzione media giornaliera di calcio è aumentata da 700 mg a 1.142 mg, mentre le proteine sono aumentate da 0.9 g/kg a 1.1 g/kg di peso corporeo.

Al termine dello studio si è constatato che molti meno soggetti nelle strutture che avevano adottato l’arricchimento dietetico sono andati incontro a fratture in genere (3.7% contro 5.2%), a fratture di femore in particolare (1.3% contro 2.4%) ed a cadute accidentali (57% contro 62%).

Sempre in tema di prevenzione verso le cadute accidentali, in Canada sono stati arruolati in uno studio 345 senior viventi a casa propria, di 82 anni come età media, andati incontro ad una caduta accidentale nei 12 mesi precedenti. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi in modo casuale: il primo gruppo ha eseguito un programma domiciliare basato sul potenziamento della forza muscolare e dell’equilibrio, l’altro ha continuato a seguire le solite raccomandazioni date dal proprio geriatra.

Il gruppo di intervento attivo è stato sottoposto a 5 visite da parte di un fisioterapista nei primi sei mesi dello studio, ad esercizi di rinforzo e di mantenimento dell’equilibrio eseguiti tre volte alla settimana e ad una camminata di almeno 30 minuti due volte alla settimana. Dopo12 mesi i risultati si sono visti: 236 cadute nel primo gruppo contro 366 nel gruppo non sottoposto ad interventi (una diminuzione delle cadute del 36%).

È chiaro, in conclusione, che le cadute accidentali costituiscono una delle patologie più frequenti dell’età avanzata e di conseguenza la loro prevenzione è un problema fondamentale per gli anziani, sia che vivano a casa propria sia che siano ospitati in strutture protette.

Occorre intervenire su più fattori, integrando le diete carenti di calcio, promuovendo programmi costanti e regolari di attività fisica, abolendo tutte le occasioni che facilitano le cadute (tappeti e scale, innanzi tutto) e dotando la residenza di ausili di sostegno (corrimani di appoggio nei punti più a rischio dell’abitazione, maniglie nei box doccia, abolizione delle vasche da bagno, sedili del water più alti che non costringano a movimenti faticosi per rimettersi in piedi, illuminazione dei locali adeguata).

Foto Wavebreakmedia su licenza iStock.

 

Condividi questo articolo

Laureato in Medicina all’Università di Torino nel 1973, è stato Medico Ospedaliero e Medico di Assistenza Primaria presso l’ASL di Fossano. E’ stato Consulente redazionale di importanti riviste mediche e, dal 2003, Consulente scientifico del portale www.paginemediche.it, per quanto concerne l’aggiornamento riservato ai Medici.

Lascia un commento