Abitazioni smart e salute

La tecnologia propone, in abitazioni sempre più smart, soluzioni brillanti per il monitoraggio a distanza della salute. Ma basteranno soluzioni brillanti perché le persone senior le adottino diffusamente?

Orologi smart che trasmettono i valori per il monitoraggio a distanza della salute; bicchieri che misurano con l’impronta digitale quanto beve una persona e quindi permettono di controllare da remoto se vi è adeguata idratazione; piattaforme che consentono un telemonitoraggio domiciliare e che permettono, dopo la definizione di un piano terapeutico, di schedulare le attività, di far scattare i relativi reminder e di generare allarmi in base a soglie personalizzate.

Sono solo alcuni esempi delle possibilità oggi consentite dall’innovazione tecnologica e dalla sempre maggiore consapevolezza dei bisogni di salute, sicurezza e autonomia che hanno le persone in età avanzata.

Domotica, dispositivi indossabili, servizi di cura integrati, stanno configurando delle nuove abitazioni – siano esse il domicilio privato o l’appartamento in una struttura di cura o di senior living – che permettono di fornire servizi innovativi e di rispondere ad esigenze di prevenzione e monitoraggio della salute.

Se ne è parlato di recente in un webinar dal titolo “Abitazioni smart: la tecnologia a supporto dell’indipendenza”, organizzato da Silver Economy Network, la prima rete italiana dedicata alle imprese che sviluppano soluzioni innovative e servizi per la filiera della Silver Economy.

Durante il webinar, rappresentanti di alcune organizzazioni (Over, H&S CompuGroup Medical e Future Care) hanno illustrato la propria offerta di servizi tesa a sposare opportunità tecnologiche e risposta alla domanda di autonomia, sicurezza e comfort.

Quante possibilità hanno queste nuove soluzioni tecnologiche ed abitative di affermarsi?

Impressionano per la loro brillantezza e certamente la domotica (non solo quella finalizzata alla salute) può essere ben accetta dai senior perché alleggerisce dalle incombenze domestiche, fa risparmiare tempo e fatica, consente un monitoraggio continuo e in generale fa risultare meno gravoso il vivere in casa anche da soli.

D’altra parte, necessariamente la diffusione di queste soluzioni tecnologiche dovrà fare i conti con le capacità delle imprese che le offrono di renderle semplici e facilmente usabili dalle persone senior. Come scrivevamo nella pubblicazione “Silver Economy – Technology and Ageing”, “la parola d’ordine per il successo dei servizi tecnologici tra i Senior è semplificazione all’accesso: la popolazione degli over65 richiede servizi semplici da usare, efficienti e a misura delle proprie esigenze…”.

In particolare, bisogna tener presente che se la maggior parte dei 60-70enni di oggi ha già avuto a che fare con il mondo digitale (internet, smartphone, app di messaggistica, ecc), i più anziani che hanno smesso di lavorare quando ancora non si usavano i computer fanno molta più fatica ad impadronirsi anche di strumenti semplici. Non dimentichiamoci che basta un semplice problema di vista per rendere complicato persino l’uso di un banalissimo smartphone…

Foto DragonImages su licenza iStock

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Un Commento

  1. PIERA 8 Aprile 2022 at 15:17 - Reply

    Non è la grandezza delle abitazioni che fa la differenza ma, la loro pratica utilità rispetto ai principali servizi di cui l’anziano ha bisogno . L’anziano che vuole condividere con i propri simili le eventuali difficoltà del vivere quotidiano ha necessità di essere accompagnato e, di essere accudito da personale, possibilmente assunto a tale scopo non a livello privato ma ” collettivo “. Ogni servizio quotidiano come alimentazione, igiene intima e della casa, dovrebbe essere orientato in modo da costare poco e servire molto . Cucinare, lavare e lavarsi, curarsi e istruirsi dovrebbe essere garantito per chi, non può sostenere da solo tali spese vive e, deve ricorrere a rifornimenti ” sociali “. Le ASL ancora inadatte a tali coordinamenti, vanno reindirizzate e riorganizzate a questo proposito, consentendo a tutte le fasce di invalidità una proporzionale convenzione a carattere europeo .

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