La vita sedentaria e i nostri reni

Anni fa, nel febbraio 2010, è iniziato, sotto il patrocinio dell’Università della Florida, lo studio LIFE (Lifestyle Interventions and Independence for Elders), per verificare quale beneficio possa apportare l’esercizio di attività fisica regolare sull’invecchiamento.

Lo studio era a sua volta basato sui risultati di un precedente studio pilota realizzato su 424 senior sedentari suddivisi in due gruppi: uno semplicemente seguito a livello educazionale (gruppo di controllo) ed uno invitato a partecipare ad un programma strutturato di attività fisica (gruppo di intervento).

Sulla base dei risultati positivi ottenuti da quello studio pilota, è nato lo studio LIFE, eseguito in diversi centri medici americani, basato su di un programma di attività fisica di intensità moderata tra 1.600 senior, seguiti e controllati per quasi 3 anni.

L’obiettivo primario è stato stabilito nella valutazione degli effetti a lungo termine sulla disabilità motoria maggiore, definita come incapacità di camminare per almeno 400 metri, ma sono stati verificate anche altre associazioni, quale quella tra il livello di attività fisica e l’entità della diminuzione della funzionalità renale, che si è dimostrata inversamente proporzionale: più i senior si muovevano e meno diminuivano i loro parametri di funzione renale (JAMA 2014; 311: 2387).

Partendo da questa osservazione è stato adesso realizzato uno studio ancillare, cioè uno studio di semplice osservazione basato sui dati ricavati dallo studio LIFE, per determinare se la pratica regolare di attività fisica possa essere in grado anche di rallentare il declino della funzione renale in senior caratterizzati da sedentarietà come abitudine di vita.

La nuova analisi ha coinvolto circa 1.200 persone (età media 79 anni) ed il parametro di laboratorio preso come indice del funzionamento dei reni è stata la velocità della filtrazione glomerulare (eGFR), che è risultata di 54 ml/min/1.73 m2 come dato di partenza, cioè già lievemente compromessa (il valore normale per un’età > 75 anni è 75 ml/min/1.73 m2).

La metà dei partecipanti è stata inserita casualmente in un programma di attività fisica strutturato durante i 2 anni successivi, parzialmente supervisionato, di intensità moderata, con l’obiettivo di realizzare 150 minuti/settimana di camminata e di sessioni di esercizio di rafforzamento muscolare. Come gruppo di controllo, l’altra metà è stata invitata a partecipare a seminari di educazione sanitaria.

Dopo 2 anni, la diminuzione della eGFR è risultata significativamente più lenta nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo, ed anche il rischio di un suo rapido declino è stato significativamente più basso nel gruppo di intervento. Sono state anche osservate associazioni lineari tra numero dei passi e tempo di attività fisica da un lato e declino più lento della funzionalità renale dall’altro.

Sia lo studio pilota, sia il LIFE, sia quest’ultimo studio derivato hanno constatato che esiste sicuramente una relazione diretta tra attività fisica e funzionalità renale nei senior che praticano una vita sedentaria. Sebbene i meccanismi con cui l’attività fisica rallenta tale declino non siano chiari, gli autori dell’analisi attribuiscono i risultati positivi ottenuti con l’attività fisica alla diminuzione dei fattori di rischio di malattie renali come ipertensione, diabete e malattie cardiovascolari: riducendo l’incidenza di queste malattie dannose per il rene, come conseguenza si ottiene il risparmio della funzionalità renale, oltre a tutti gli altri benefici noti.

In conclusione: muoviamoci spesso e dimentichiamo la poltrona o il divano: i nostri reni (e non solo loro) ne hanno bisogno e ci ripagheranno con una perfetta efficienza.

Bibliografia: Shlipak MG et al. Effect of structured, moderate exercise on kidney function decline in sedentary older adults: An ancillary analysis of the LIFE Study randomized clinical trial. JAMA Internal Medicine 2022 May 2

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Foto di Greta Hoffman da Pexels

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Laureato in Medicina all’Università di Torino nel 1973, è stato Medico Ospedaliero e Medico di Assistenza Primaria presso l’ASL di Fossano. E’ stato Consulente redazionale di importanti riviste mediche e, dal 2003, è Consulente scientifico del portale www.paginemediche.it, per quanto concerne l’aggiornamento riservato ai Medici.

Un Commento

  1. PIERA 12 Maggio 2023 at 19:52 - Reply

    PAROLE SANTE !!

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