La riscoperta delle amiche

La storia di Tullia

L’amicizia è la sorpresa, la gioia e l’àncora di salvezza di questo periodo della mia vita.

Ho sempre dato importanza all’amicizia, ma ho trascorso tutta la vita adulta avendo come baricentro la mia famiglia, mentre ora i miei sentimenti e le mie emozioni sono dominati dai rapporti con le amiche.

Le amiche furono importantissime anche durante l’adolescenza, perché ci si confidava tutto, si diventava grandi insieme, insieme si scopriva il mondo.

Ma è stata davvero una stagione breve (almeno nella mia memoria), è bastata la comparsa di qualche fidanzatino e l’intimità, la complicità, si sono subito indirizzate all’altro sesso.

Poi, il ragazzo fisso, il matrimonio e il marito, i figli, il padre anziano da accudire: l’amicizia è passata davvero in secondo piano.

Tutte le ore del giorno (con i bambini piccoli anche della notte) erano dedicate alla famiglia. Anche i pensieri che mi passavano per la mente erano legati alla famiglia: la casa, la salute, la scuola, il futuro di lavoro dei figli, il tempo libero trascorso insieme.

Poi i figli sono diventati indipendenti e si sono a loro volta sposati. Sembrava che con mio marito avremmo potuto gustarci un po’ il nuovo periodo da pensionati e invece una malattia se lo è portato via in sei mesi.

Improvvisamente mi sono ritrovata sola e senza più un centro di gravità. Tutti i miei riferimenti affettivi e quotidiani se ne erano usciti dalla mia vita e io ero afflitta e disorientata.

In tutti gli anni prima di questa situazione qualche vecchia amica l’avevo mantenuta, ma i rapporti che avevamo erano sporadici, magari ci si raccontava ogni sei mesi le novità, oppure ci si vedeva in coppia e in generale quella non era di sicuro una parte importante della mia esistenza.

Però, grazie a queste poche vecchie amiche, dopo la morte di mio marito poco per volta ho ricominciato ad uscire di casa e loro per prime mi hanno presentato altre loro amiche di sessanta, settantanni, quasi tutte nella medesima situazione di vedovanza.

Superare il lutto della morte di mio marito ha richiesto del tempo – anni – ma queste nuove amicizie mi hanno aiutato tantissimo, non solo nell’organizzarmi una nuova vita, ma soprattutto nel provare dei sentimenti di vicinanza e solidarietà – sentimenti ricambiati – con nuove persone.

Con le mie amiche ci sentiamo molto spesso, andiamo insieme al cinema, quando possibile facciamo un viaggetto, capita di dare una mano nel tenere i nipotini a quelle di noi che sono diventate nonne.

E quando arriva la giornata cupa, in cui prevalgono le tristezze e le nostalgie, avere qualcuno di cui fidarsi e con cui confidarsi è impagabile.

Vuoi leggere le precedenti storie dei lettori di Osservatorio Senior? Clicca qui

Foto di Franz Roos da Pixabay

Condividi questo articolo

Lascia un commento