Ho diritto al futuro

La storia di: Alessandra

Esco da una brutta malattia che ha divorato i miei ultimi cinque anni di vita (vita ?)
Non ho voglia di raccontarvi di cosa ero malata, non ho voglia di ripensare a tutte le brutture di quest’ultimo periodo infernale. Ho capito che gli altri, anche le persone che sono più vicine e più disponibili ad ascoltare il dolore, dopo un po’ non ne possono più di sentire chi si lamenta e allora meglio farsi forza, accettare l’amara lezione e non insistere nel parlare agli altri delle proprie miserie.

Ho voglia invece di credere che un brutto periodo è passato e che posso cercare di vedere ancora il futuro. Credo di averne diritto, ho “solo” 58 anni e nessuna intenzione di darmi per vinta. Ho scoperto durante i momenti più bui di avere dentro questa grinta che non sospettavo, di essere capace di aggrapparmi con le unghie e coi denti alla vita. Lo so che alla fine non sono io a decidere se e come vivrò, ma voglio fare di tutto per non cedere alla disperazione, al fatalismo. Vorrei usare questa mia energia inaspettata per riuscire ad immaginare un futuro. Solo che non so come si fa. Devo imparare.

Gli equilibri di prima sono tutti saltati e inventarne di nuovi è complicato. Il lavoro non c’è più e i colleghi dopo qualche iniziale attenzione sono quasi tutti spariti. Mio marito si è rivelato, nel momento più difficile, un buon marito, ma credo che questa esperienza abbia distrutto anche lui e sarebbe troppo aspettarmi da lui la forza per mettere carica positiva nel nostro rapporto. Mio figlio giustamente sta facendo la sua vita e anche da lui non devo aspettarmi troppo. Anche la casa, che avevo sempre seguito io, dall’arredamento alle pulizie, in questi anni è stata seguita da altri.

Tutti gli equilibri sono davvero saltati. Sarò capace di costruire di nuovo la mia vita ?

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