La felicità-relativa-dei Silver
L’Italia non è un Paese sicuro: quantomeno non lo è nel percepito dei cittadini che vivono nel Belpaese. Incredibile: l’italia è ritenuta meno sicura dell’Europa in media e del mondo intero.
Lo dicono le ricerche GfK Eurisko, che spiegano i motivi e le differenze tra i differenti segmenti di pubblico.
Gli italiani sono insicuri perché non credono (più) nei partiti politici e nei sindacati, nelle istituzioni pubbliche e…sostanzialmente nello Stato.
Ritengono l’Europa un progetto che si è svuotato e l’Italia un Paese che non ha capacità propulsiva.
Dove vorrebbero vivere gli italiani? Udite udite! Sono i paesi nordici a dominare le fantasie positive, nonostante il freddo, nonostante il mare ghiacciato e la pizza con l’ananas.
Nel vuoto politico istituzionale (non inedito in Italia, ma oggi percepito più a fondo di ieri) si salva, come sempre, la famiglia, intesa come recinto in cui sentirsi sicuri, protetti, in una sorta di welfare fai da te, dove i nonni aiutano i nipoti e, molto spesso , anche i figli cinquantenni.
Accanto alla famiglia spiccano le realtà imprenditoriali medio piccole, quelle più vicine territorialmente, e più in grado di cogliere “subito” i problemi primari delle persone.
Pensiamo ai negozi di vicinato, ai supermercati di città e di paese, ritenuti capaci di interpretare le difficoltà e di aiutare con politiche promozionali adeguate al momento.
Esistono differenze? Sì e riguardano in particolare le persone non giovani, chi ha raggiunto l’età della pensione. Ebbene, nei Silver le preoccupazioni si attenuano, il percepito è meno plumbeo e le paure sono meno egoriferite e più riflesse sul futuro dei figli e nipoti.
In questa prospettiva possiamo dire che i Silver sono la popolazione oggi meno infelice, più confidente, anche più convinta di essere fondamentale, se non per il futuro del Paese, quantomeno per il domani delle persone cui si è affettivamente vicini .
Che senso ha essere anziani oggi? Forse ha molto più senso di ieri: dal senso al significato, dal significato all’autostima, dall’autostima all’utilità per gli altri, sino al benessere psicofisico. Sino ad un inedito vissuto di felicità.
Giuseppe Minoia è uno dei fondatori della ricerca pscicosociologica in Italia. Applicata alle ricerche sulla comunicazione e la pubblicità. Con Eurisko che, ingrandendosi , è diventato GfK. Ora si occupa soprattutto del cambiamento delle persone, analizzando le tendenze anno su anno: nei consumi, nei convincimenti e comportamenti, nei giornali e nei nuovi media. Dirige “Social Trends” e “Cinque Minuti”, periodici di GfK di cui, ora, Minoia è Presidente Onorario.