Prevenire il declino cognitivo
Con l’invecchiamento della popolazione è inevitabile che aumenti il numero di persone che soffrono di decadimento cognitivo, ma non è affatto scontato che invecchiare di per sé comporti un declino delle proprie capacità cognitive, né che si possa far niente per prevenire.
Se l’attuale terapia farmacologica purtroppo ha ancora oggi effetti modesti sul decorso clinico quando le malattie di decadimento cognitivo sono ormai apparse, cresce invece il consenso intorno all’efficacia di stili di vita e di esercizi mentali che consentono di prevenire e rallentare l’esordio di forme conclamate di queste malattie.
Ecco ad esempio un decalogo di comportamenti suggerito da neurologi dell’Istituto Humanitas Gavazzeni che si basa sull’allenamento attivo della mente:
- Impara una nuova lingua: anche solo 3 parole nuove al giorno sono un buon esercizio
- Ricorda quello che hai fatto una settimana prima, dov’eri, collega gli eventi più importanti che sono accaduti
- Memorizza qualcosa che ti piace: una nuova canzone, una filastrocca, una poesia
- Tieni la mente allenata con i giochi e i rompicapo: piccoli calcoli, esercizi di logica, parole crociate, giochi di carte, scacchi, dama possono essere di aiuto
- Scrivi a mano e usa meno gli automatismi come quelli consentiti dai correttori automatici o dal “copia e incolla”
- Sperimenta nuove ricette in cucina
- Modifica i tuoi piani abitudinari, ad esempio i tuoi orari fissi: sii flessibile, esci dalla tua zona di comfort senza però stressarti
- Leggi, perché la lettura richiede concentrazione, attenzione e memorizzazione
- Mantieni allenato il vocabolario parlando con gli altri, socializza e coltiva le relazioni
- Non smettere di coltivare i tuoi interessi.
Un’ulteriore iniziativa che si basa sul principio che è possibile prevenire e rallentare il deterioramento cognitivo adottando opportuni stili di vita, è la “Settimana di Prevenzione dell’Invecchiamento Mentale”, che giungerà nel 2020 alla XIII edizione e che viene proposta da Assomensana quest’anno dal 21 al 26 settembre.
All’evento aderiscono mediamente più di 350 professionisti della salute mentale (psicologi, neurologi, geriatri) operanti in diverse province italiane e oltre 10.000 persone all’anno richiedono il check-up neuropsicologico, composto da una batteria testistica tarata e standardizzata, normalmente utilizzata nella pratica clinica.
Il check up dura circa 50 minuti e prevede una “restituzione” verbale all’utente sullo stato di salute delle funzioni cognitive, con indicazioni pratiche su come mantenere ad un livello ottimale le prestazioni della mente e del cervello. Informazioni più dettagliate su questa iniziativa saranno fornite in prossimità dell’evento anche su questo sito.
Foto Vlad Sargu da Unsplash