La realtà ha superato la fantasia

La storia di: Anna

Sono Anna da Roma, 64 anni, ho perso mio marito il 1° aprile scorso.

Ci siamo ammalati in contemporanea nel 2020. Operati a 15 gg di distanza uno dall’altro.

Io sono ancora qui e mi dicono che sono guarita, lui se n’è andato, aveva 70 anni da poco compiuti. Era Triestino orgoglioso di Trieste ma felicemente trapiantato nella “terronia” come scherzosamente amava dire.

Sono sprofondata nel dolore più profondo. È un percorso che tutti dicono si deve attraversare, un percorso ahimè che mi strappa l’anima.

I fine settimana poi senza fine. Gli amici hanno le loro famiglie, giustamente i loro impegni, la loro vita e mi ritrovo sola.
L’arrivo della bella stagione acuirà la sofferenza, spero di risollevarmi affinché questo dolore che mi trapassa si allenti un po’.

Spero di ricevere un aiuto da chi frequenta già questo blog.
Ciao Anna.

foto di CANDICE CANDICE da Pixabay

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3 Commenti

  1. Susy 25 Giugno 2021 at 7:56 - Reply

    Ciao cara Anna,
    comprendo la tua situazione, anch’io ho perso mio marito che, dopo la malattia durata 5 anni, è salito in cielo a 56 anni ed ora sono 4 anni che non c’è più.
    Inutile dire che la mia vita è cambiata, inizialmente ero frastornata, poi lentamente e forzatamente mi sono adattata a quello che portava e porta la nuova situazione.
    Lo penso spesso, non ho più la sua presenza costante, l’appoggio al mio fianco per affrontare le difficoltà, non condivido più le cose belle e la vita di tutti i giorni, mi mancano le nostre vacanze… ma lo porto nel cuore e questo mi dà forza.
    Ti consiglio di incontrare amici, parenti… insomma di stare anche con gli altri, svagarsi un po’ aiuta molto.
    Vedrai che saprai trovare la tua strada.
    Un abbraccio Susy

    • Anna 25 Giugno 2021 at 21:28 - Reply

      Grazie Susy,
      Per avermi dedicato le tue parole.
      Dovrà passare tempo. Ora è impossibile fare i conti con il MAI PIU’ e rassegnarsi alla sua assenza. Mio marito era ed è un uomo che ha lasciato una forte impronta nell’ambito lavorativo e nelle persone che lo conoscevano e lo frequentavano. Un carattere forte, anche troppo. Nn lo idealizzo ora che nn c’è più, sono arrabbiata con lui perché è stato incredibilmente disattento alla sua salute alimentando una malattia che è poi diventato un cancro terribile e disattento anche per la mia di malattia. La morte però ha avuto la capacità di sovrastare tutto questo. Se mi fosse data la possibilità di chiedere e capire vorrei sapere i “perché” dei suoi comportamenti e delle sue decisioni nel fare finta che i problemi non esistessero, delle continue rimozioni, del nascondersi, lui che amava così tanto la vita!
      Cerco sempre si fare qualcosa ma senza anestetizzarmi attraversando questo dolore che spesso mi ingabbia e mi toglie il respiro. Credo sia inevitabile x ora.
      Ricambio tuo abbraccio
      Anna

  2. Germano 7 Luglio 2021 at 15:17 - Reply

    Capisco che un lutto sia ancora peggio di un semplice “venir lasciati”, ma tecnicamente sono molto simili.
    Quindi valgono gli stessi consigli: i primi mesi sono difficilissmi ed è utile avvicinarsi ai parenti, per un po’ di calore umano.
    Poi bisogna rifarsi un giro di amicizie. Tramite i sistemi tradizionali, iscrivendosi a un club o a una associazione nel proprio comune, oppure grazie a internet (è indispensabile avere un qualche hobby da usare come “pretesto”).
    Ovunque è pieno di 60-70enni che si ritrovano per fare insieme delle lunghe camminate, per esempio.
    Non sarà mai come avere un marito, il compagno di una vita, ma servirà ad andare avanti accettando i lutti come un fatto naturale della vita.
    Purtroppo è così.

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