Musica da tavola
Suoni e musica da abbinare al piatto.
All’interno di questa narrazione dei 5 sensi a tavola rivolta ai Senior non potevamo tralasciare l’udito, facendo riferimento sia ai suoni creati dalle molteplici consistenze di ciò che mangiamo, sia alla musica propria dal contesto di consumo, aspetto altrettanto interessante in grado di migliorare o peggiorare il giudizio del pasto.
A tal proposito, esistono noti esperimenti nel mondo dei consumi alimentari che mostrano come una scelta musicale coerente con un ambiente specifico condizioni le preferenze dei consumatori. Quanto accade per esempio in un’enoteca che opta per musica classica, francese e tedesca come sottofondo, registrando vendite di vini più costosi, di provenienza francese o tedesca, a seconda del momento d’acquisto; oppure, quanto pensato dal celebre chef britannico Heston Blumenthal, che nel suo ristorante The Fat Duck propone il piatto Sound of the Sea, dove le ostriche vengono servite su un piatto che ricorda una spiaggia (con alghe, schiuma e sabbia) insieme a un mini-Ipod nascosto all’interno di una conchiglia, per evocare, oltre ai profumi, anche l’effetto del mare.
Suoni gradevoli, quindi, sollecitano il rilascio di neurotrasmettitori, le dopamine, associate a sensazioni di soddisfazione e piacere e rilasciate anche durante il sesso, l’attività fisica e il riposo notturno. Ecco perché, se pensata ad hoc, una buona colonna sonora diventa uno strumento utile per chi si trova spesso solo a pranzo o a cena e registra una minor percezione dei sapori; calo di percezione che spesso è dovuto al declino fisiologico dei 5 sensi, che si avvia intorno ai 60 anni.
Nella ginnastica sensoriale ritmo e volume possono essere adeguati al momento di consumo, con risultati insoliti e positivi: una melodia lenta accompagna una masticazione rilassata e aumenta il tempo di permanenza a tavola; un brano musicale vivace favorisce invece un consumo più svelto e concitato, in particolar modo delle bevande – da qui l’attenzione nei locali notturni per una selezione musicale dinamica; un volume eccessivamente alto invece riduce la capacità di percepire i gusti. Quali suggerimenti quindi?
- La musica per la ricetta: ancor prima di mettervi il grembiule e iniziare a preparare, inondate la cucina di musica. Esistono anche alcune “Playlist timer”, per cuocere la pasta al punto giusto, con generi musicali diversi a seconda del formato di pasta e dei tempi di cottura. In ogni caso la scelta è assolutamente libera; se avete poco tempo a disposizione optate per un brano vivace, vi aiuterà a velocizzare i tempi, altrimenti si consigliano ritmi distesi e rilassati – tra questi, Frank Sinatra rimane un intramontabile!
- La musica per la tavola: la musica soft, come il jazz, risultano buone scelte per accompagnare il pasto. Sconsigliati invece tv, ipad e smartphone, che tendono ad aumentare l’assunzione energetica e a distrarre dalla percezione dei sapori. Per musica e informazione la radio è un ottimo compromesso al posto del telegiornale.
- La musica per il boccone: è la croccantezza uno degli attributi fondamentali per produrre suoni “gustosi”. Per rendere i piatti più stuzzicanti si può sfruttare la naturale croccantezza di alcuni ortaggi – carote, finocchi, mele, pere – nelle insalate o nei contorni, insieme ai semi oleosi e alla frutta secca, fonti di grassi buoni. Un’altra tecnica è la cottura al forno, che rende le ricette particolarmente ghiotte grazie alla formazione della crosticina, senza eccedere con l’utilizzo di grassi. Da moderare invece il consumo di alimenti fritti, ad elevata densità energetica e poco sazianti.
Buon ascolto!
Vuoi leggere i precedenti articoli sui 5 sensi a tavola? Leggi qui l’articolo introduttivo “L’evoluzione dei cinque sensi a tavola”, qui “Ginnastica sensoriale a tavola” sul gusto e qui “Buono e anche bello da guardare!” sulla vista.
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Nutrizionista e divulgatrice scientifica. Si occupa di salute, scienza e sostenibilità e insegna Nutrizione ad Alma – la Scuola Internazionale di Cucina Italiana.