L’orgoglio dell’età
Non ho mai avuto l’orgoglio dell’età: nelle ultime classi delle elementari ero molto alta e probabilmente sembravo più vecchia della mia età, ero sempre negli ultimi banchi e in fondo alla fila; desideravo essere bassa e stare lì davanti, vicino alla maestra.
Da adolescente, come tutti gli adolescenti, ero a disagio nei miei panni. Se guardo le mie foto da giovane ci vedo una bella ragazza, ma io allora avrei voluto avere gli occhi chiari, i capelli mossi da riccioli (mentre le amiche ricciute mi invidiavano i capelli lisci), il vitino da vespa, come usava allora… Più avanti i figli, la professione, le incombenze di famiglia mi hanno distratto dai desideri e ho imparato ad accettarmi di più.
Ma invecchiando, difficile accettare il passar del tempo, in questa nostra società che esalta il “Mito della giovinezza”. Rammento la prima volta che una ragazza mi ha ceduto il posto sull’autobus: ricordo esattamente che ero sul n. 11, la fermata prima della galleria, nella mia città d’origine. Non ero preparata: non ero ancora pensionata, avevo i capelli sapientemente tinti del mio colore naturale e… naturalmente, con un sorriso tirato, non ho accettato il posto offerto. La ragazza mi proponeva un’immagine che io non avevo e non accettavo.
In seguito, James Hillman, lo psicologo che più si è occupato della vecchiaia, mi ha aiutato a fare “il lifting al cervello” non alla faccia, e ho imparato ad accettare le mie rughe, i miei capelli bianchi e ad esserne fiera. Non dico una bugia se vi racconto che il mese scorso a Torino, in un bar, mentre mi complimentavo per il suo giovane cane, quel signore mi ha detto: – Certo che come li porta lei i capelli bianchi……
Sotto gli occhi sorpresi e divertiti di mia figlia.
Non è facile portare con disinvoltura la propria età, come ci suggerisce anche Lidia Ravera, nel suo bel libro Age pride, non è facile sbandierarla, anche perché se la dici, gli altri ti guardano increduli, vedo passare nei loro occhi un’ombra come di delusione, come se la vecchiaia fosse da nascondere. Io, l’ultima volta che l’ascensore di casa mia non funzionava ho protestato con l’operaio, sbandierando la mia età: – Senta, io ho quasi 80 anni, non mi faccia fare 5 piani a piedi…
E lui: -Non ci credo, mi faccia vedere la carta d’identità!
Una bella iniezione di fiducia nel proprio invecchiamento, ma pur sempre negandolo!
Io oggi sono fortunata: guido l’auto, viaggio in aereo da sola, faccio volontariato, ho molte conoscenze, qualche buona amicizia, e godo di buona salute, con le cure opportune. Posso essere orgogliosa della mia età, anche se mi dico che sono una senior- adolescente, che affronta la vecchiaia fiduciosa, ignara del futuro, di quando sarò meno prestante e vivo il presente, godendo di ciò che oggi la vita mi offre.
Foto Ridofranz su licenza iStock
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Silvia Ghidinelli è Vice Presidente e Direttrice dei Corsi dell’Unitre di Fossano, dove cura anche un Gruppo di lettura. E’ membro dell’Associazione culturale Cicerone della sua città, che mira a far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi a senior e a giovanissimi.
Le vostre preferite sono senza dubbio quelle senior che,
avendo vissuto con grazia, non hanno dovuto condividere problemi e malanni come noi tutte, di strati sociali intermedi . La vostra rubrica sarebbe molto frequentata se, offrisse soluzioni a queste fasce di popolazione che, devono affrontare il futuro, a volte in solitudine, senza ausili o sostegni, ma solo in base alle proprie limitate risorse economiche, non certo
sufficienti per ogni relativa necessità .
Bella esperienza. Ebbene sì, viversi la vita da senior richiede impegno, consapevolezza…vero che occorre il lifting del cervello. Da un tumore al seno risolto ho scoperto con la ricrescita di avere dei capelli bianchi e neri ben distribuiti…tanto che non li tingo piu’…mi piacciono tanto così. E piaccio….