Nel laboratorio di lettura

Abbiamo un laboratorio di lettura nella nostra Unitre che curo personalmente. Di anno in anno molte persone si avvicendano, mentre alcune sono stabili.

Quest’anno siamo una quindicina e, eccezionalmente ci sono due uomini, pochi, ma ci sta proprio bene avere punti di vista maschili.

La pecora nera – acquerello di Silvia Ghidinelli

Siamo tutti senior e siamo tutti convinti che leggere è meglio che guardare la televisione, perché alleniamo la mente e trasformiamo le parole dei libri in immagini e scenari; ci diciamo anche che sono quasi sempre più belli i libri che i film tratti dai libri…

Tutti preferiamo leggere il cartaceo, ma se capita di svegliarci di notte per l’insonnia, va meglio l’ebook.

Alcuni di noi hanno problemi di vista e ascoltano anche audiolibri, ottima idea; io stessa ho ascoltato Madame Bovary con gusto durante un lungo viaggio da sola, in macchina.

Nel laboratorio dedichiamo anche del tempo a conoscerci, infatti la prima volta che ci incontriamo proviamo ad esplorare che tipo di lettore è ciascuno di noi: il libro per me è uno specchio nel quale vedo la mia vita riflessa nella vita di altri; per me è una finestra su altri mondi; per me è una molla che mi catapulta in altri modi di essere e di vivere; per me è una via di fuga dalla quotidianità; per me è un luogo sicuro che mi attende ogni sera; per me è un trampolino che mi lancia in situazioni insolite; per me è un amico che mi accoglie e mi emoziona…

Abbiamo esplorato insieme “i diritti del lettore” suggeriti da Pennac, nel bel libretto “Come un romanzo”: il diritto di non leggere; il diritto di saltare le pagine; il diritto di non finire un libro; il diritto di rileggere; il diritto di leggere qualsiasi cosa; il diritto al bovarismo cioè a leggere come da adolescenti, persi nelle emozioni; il diritto di leggere ovunque; il diritto di spizzicare; il diritto di leggere a voce alta; il diritto di tacere.

Ho notato che noi senior siamo meno liberi di Pennac nei confronti della lettura: se iniziamo un libro ci obblighiamo a finirlo e guai saltare le pagine o a spizzicare… e invece scopriamo insieme che possiamo essere più leggeri e perché non provare a concedercelo e scoprire magari che ci va….

Ci vediamo una volta al mese e parliamo del libro assegnato, ma non tutti lo leggono, alcuni preferiscono leggerlo dopo che se ne è parlato, per gustarlo meglio, ricchi di tutte le osservazioni dei compagni. Può sembrare strano ma è proprio così.

Siamo tutti “lettori ingenui”, come dice lo scrittore Pamuk, cioè leggiamo per la vicenda, le sensazioni, le emozioni, i sentimenti che ci suscita e per sapere come va a finire…, quindi parliamo tra di noi della trama, dei personaggi, leggiamo ad alta voce parti che ci hanno colpito, ma non finisce lì.

Proviamo anche ad essere “lettori esperti” cioè a vedere come ha fatto l’Autore a creare il romanzo, a passare dalla storia al racconto, quali tecniche ha messo in atto per coinvolgerci ed emozionarci e vi assicuro che i due tipi di lettura non sono contrastanti, ma si arricchiscono e si completano a vicenda, rendendo la lettura più gustosa e intrigante, e sono i lettori stessi a scoprirlo!

Vuoi leggere i precedenti articoli della rubrica Appassire con stile? Leggi qui

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Silvia Ghidinelli è Vice Presidente e Direttrice dei Corsi dell’Unitre di Fossano, dove cura anche un Gruppo di lettura. E’ membro dell’Associazione culturale Cicerone della sua città, che mira a far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi a senior e a giovanissimi.

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