Scegliere il Personal Trainer
Scrive un lettore: “Sono intenzionato a frequentare con regolarità la palestra e vorrei farmi aiutare da un bravo personal trainer. Quali sono le domande che devo fare per capire se un personal trainer è bravo ?”
Vediamo le caratteristiche di un buon Personal Trainer. Prima di tutto deve svolgere la professione a tempo pieno. Avere inoltre la laurea in scienze motorie, la specializzazione nelle discipline tipicamente insegnate nei centri fitness, ma anche una regolare partita iva che lo identifichi come professionista del settore. L’improvvisazione nello svolgimento di questa “professione” da semplice appassionato nel dopolavoro è molto diffusa.
Indice di serietà è richiedere una visita medica prima di iniziare qualsiasi programma di esercizio e, se necessario, la volontà/capacità di contattare il medico per ulteriori indicazioni nella personalizzazione del lavoro. Una valutazione iniziale che integri le indicazioni mediche è il corretto punto di partenza: un incontro preliminare con un fitcheck improntato sull’aspetto motorio che preveda semplici test di valutazione della forma fisica deve essere svolto. I test in entrata sono fondamentali per avere dati oggettivi di partenza, ma non devono essere percepiti come “cavie da laboratorio” con prove infinite e un elenco di dati incomprensibili. Stessa importanza ha il controllo nel tempo dei dati raccolti: fornire riscontri tangibili sui miglioramenti determina aderenza al programma.
Il Personal Trainer deve essere stimolante ma non assillante e l’allenamento deve creare sensazioni positive, non solo fatica, senza trascurare gli obiettivi che il cliente vuole raggiungere ma declinati in modo realistico. L’ambiente “positivo” trasforma il rapporto in Personal Training che è il superamento della scritta Personal Trainer sulla maglietta! Non è una sottigliezza lessicale ma una vera differenza operativa.
Per programmare le lezioni il trainer deve avere orari flessibili e ampia disponibilità per poter in linea di massima esaudire le richieste. Deve avere un aspetto curato e “non eccessivo” da nessun punto di vista, deve infondere fiducia ascoltando molto e parlando poco. Diffidare da chi vuole solo far sentire “quanto è bravo”: allenamento moda del momento, attrezzi di “ultima generazione”, novità e “segreti” solo suoi, metodi “made in USA”, training dai nomi altisonanti e risultati miracolosi, sono generalmente uno “specchietto per le allodole”.
Le cose che funzionano sono chiare in un programma ben strutturato: riscaldamento, fase di potenziamento (forza), allenamento aerobico (“fiato”), allungamento muscolare o esercizi posturali, defaticamento. Allenamenti bilanciati: 2-3 allenamenti settimanali ben strutturati di circa 1 ora, intervallati da giorni di recupero.
Un riferimento pratico: alla fine dell’allenamento ci si deve sentire “piacevolmente stanchi”, non stravolti, e nei due giorni seguenti percepire eventualmente leggeri dolori muscolari. Se ci si siede con dolori intensi o non si alzano le braccia per molti giorni si è nelle mani di un trainer che conosce solo il concetto “no pain no gain” (“nessun dolore nessun guadagno”): meglio lasciarlo agli sportivi professionisti, la salute è altro.
Se si fosse tentati dalla soluzione “web” o “social guru” meglio ribadire che è necessaria presenza e interazione continua: i Personal Trainer “on line” che spediscono programmi a distanza non hanno nessun senso. Ogni allenamento non può essere uguale al precedente per una infinità di fattori. Deve condividere ma non deve lasciare scegliere gli esercizi al cliente: è il professionista che valuta, decide, varia, e si assume responsabilità. Se dice sempre sì dubitate delle reali capacità mentre i no vanno motivati con precisione e semplicità. Se infarcisce i discorsi con paroloni complessi è solo autocelebrazione.
Una menzione particolare per i Senior: l’allenamento personalizzato per questa fascia d’età è un must e i guadagni in termini di “qualità della vita” assicurati, a patto che il training somministrato sia perfettamente controllato. Per ovvi motivi i “rischi” nel sollecitare gli apparati muscolo-scheletrico e cardiorespiratorio aumentano e sono ancora diffusi molti luoghi comuni duri a morire nonostante recenti dati scientifici indichino la strada: va stimolata sicuramente l’efficienza della pompa cardiaca ma allo stesso modo va assolutamente conservata la massa muscolare scheletrica con uno stimolo “intenso”. Affidatevi ad un trainer specializzato, nello specifico con una laurea in “attività motoria preventiva ed adattata” e di comprovata esperienza nel target specifico. Il professionista serio è quello che costruisce il programma di allenamento personalizzato, ovviamente diverso a seconda della tipologia del cliente».
Laureato in Scienze Motorie, Docente Universitario a contratto di Fitness&Wellness, insegnante di educazione fisica, Direttore Tecnico ISSA Europe™