Scrive un lettore: Buongiorno. Ho 65 anni, ex insegnante, da settembre ho iniziato una nuova vita, dato che lo scorso anno scolastico per me è stato l’ultimo e ora sono in pensione. Ho pensato che la massima mens sana in corpore sano è sempre valida e quindi mi piacerebbe avere qualche consiglio su come curare il mio fisico non prestantissimo e che anche in anni più giovani è stato sollecitato al massimo a stare in piedi mentre facevo lezione e a fare poche centinaia di metri a piedi (casa – parcheggio auto – scuola e viceversa). Il mio sport preferito – confesso – è sempre stato leggere libri e andare al cinema. Sono fortunato perché non ho mai avuto malattie serie e quindi non ho impedimenti che non siano quelli dell’età, però non vorrei nemmeno strafare proprio adesso. Grazie.
Il passaggio dall’attività lavorativa al pensionamento viene considerato un cambiamento esistenziale molto importante perché di fatto vi è una modifica nel proprio comportamento quotidiano che evidenzia nuove esigenze e progetti. Atteso che la salute è buona, un ottimo punto di partenza, le linee guida internazionali che sono rivolte al senior per il mantenimento del proprio benessere si basano su tre pilastri: l’attività intellettiva, la nutrizione corretta, l’attività fisica.
Per quanto riguarda lo stimolo intellettivo, ritengo che un insegnante abbia sviluppato nel corso della propria carriera tutti quei dispositivi che incentivano l’approccio culturale, sia esso la lettura, la visita a luoghi interessanti o la sperimentazione di nuovi incentivi tipo, ad esempio, la frequenza all’università della terza età. Non va dimenticato che sempre la letteratura internazionale ricorda come l’attività psichica debba contenere momenti di svago e, sin dove possibile, la frequentazione di persone, amici, gruppi che hanno i nostri interessi e con i quali possiamo interagire combattendo eventuali sottostimati sintomi depressivi.
Per l’alimentazione il riferimento alla dieta mediterranea viene spontaneo, tenendo presente come ci sia stata in questi ultimi anni una revisione da parte dei dietologi e dei geriatri sull’assunzione di alcuni cibi che per troppo tempo erano stati considerati addirittura dannosi per la salute: mi riferisco nello specifico all’uovo, che è stato rivalutato per le caratteristiche organolettiche, ricco di proteine e vitamine, ma specialmente non colpevole di aumentare il colesterolo che, come si è visto, ha un metabolismo tutto particolare e viene solo in minima parte coinvolto nell’assunzione appunto dell’uovo. Altrettanto importante l’assunzione giornaliera delle proteine: si è passati da consigliare 0.8-1.0 g/kg/die a 1.2-1.4 g/kg/die per combattere la sarcopenia, ovvero la diminuzione delle masse muscolari, fenomeno sempre presente nell’invecchiamento e che necessita di un attento controllo. Meno masse muscolari significa meno forza, meno potenza, minor capacità nelle attività quotidiane e, non sia mai, facilità nelle cadute.
E qui veniamo all’ultimo pilastro, ovvero l’attività fisica: il benessere è rivolto sia al sistema cardiovascolare, sia a quello muscolo-tendineo e non ultimo a quello articolare. Consideriamo, vista la vastità dell’argomento, solo il caso specifico del passaggio da una attività sedentaria ad un ipotetico cambio di regime. Camminare fa bene, ma non basta perché stimola molto poco le strutture biologiche sopra accennate e quindi i vantaggi sono veramente minimi, anche se è meglio di niente. Per stimolare il sistema cardiovascolare bisogna quindi correre o andare in bicicletta, anche se questi due elementi devono essere ben valutati, specie se si vive in città dove esistono concreti pericoli per la propria incolumità. Il nuoto: va benissimo ma significa saper nuotare e non limitarsi a sguazzare nell’acqua, se no è tutto tempo e soldi buttati via. Potenziare la muscolatura: esercizi con gli elastici o contro resistenza in un ambiente dedicato, quale una palestra, sicuramente per i primi tempi sotto la guida di un personal trainer esperto. Stretching per mantenere elastici i muscoli e corretti i gradi articolari, per esempio del ginocchio, dell’anca e del tratto cervicale. Quindi, attività aerobica per migliorare il sistema cardiovascolare, stretching per mantenere inalterata la mobilità articolare ed esercizi contro resistenza per mantenere la forza. Ovviamente il tutto va preceduto da un parere medico che ci dia il viatico per questo cambiamento esistenziale, unitamente al controllo di un professionista del movimento che ci consigli per il meglio, evitando incidenti e traumi indesiderati.
Foto CC BY 2.0 di Mikael Colville-Andersen da Flickr https://www.flickr.com/photos/16nine/6291979004
A me piace ballare…non so se si può considerare uno sport..faccio balli di gruppo perché non sono in coppia. Amo la bici, ma vivo in città dove tra smog e traffico la cosa è poco salutare nonché pericolosa…
Il ballo è considerato una attività valida e assai efficace nel combattere specialmente una certa “pigrizia” che può comparire ad una certa età. Ha il pregio di essere vario e quindi coinvolge molteplici distretti muscolo-articolari, comporta lo sviluppo di atteggiamenti posturali che incidono positivamente sull’equilibrio e, non ultimo, è divertente e rasserenante. Ben venga quindi il ballo.