Pedalare per tenersi in forma e divertirsi
Scrive un lettore: “Quando ero giovane facevo lunghi giri in bici, poi mi sono impigrito e ora, a 65 anni con venti chili in più, mi è tornata la voglia di pedalare. Abito in una zona pianeggiante, piena di sentieri che serpeggiano in mezzo a pinete e campi: un posto ideale per pedalare in sicurezza e – mi sembra – alla portata di uno della mia età.
Quando guido lungo la statale incrocio quasi sempre gruppi di ciclisti attrezzati di tutto punto: bici fiammanti, caschetti futuristi, magliette e pantaloncini aderentissimi. Ma è proprio necessario essere attrezzati in questo modo o stanno tutti obbedendo a una moda? Io non ho pretese agonistiche e non voglio strafare. Ha dei suggerimenti sul tipo di bici con cui riprendere, sull’attrezzatura minima e sull’allenamento indispensabile prima di risalire in sella?”
L’attività fisica è stata giudicata un valore aggiunto, specie in questo periodo in cui siamo flagellati dal Covid-19: si ritiene infatti che essa sia uno dei mezzi per diminuire l’impatto devastante della malattia e che contribuisca in qualche modo al contenimento della stessa, come ad esempio riportato dalla rivista internazionale Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports .
Linee guida
Ci soffermiamo sui comportamenti virtuosi che bisogna assumere durante questa pandemia perché le conseguenze, spesso a lungo termine, impongono atteggiamenti prudenti nelle attività della vita quotidiana. A questo proposito numerosi istituti internazionali si sono interessati nel proporre delle linee guida inerenti sia il campo dell’attività fisica che quello di una corretta alimentazione: possiamo citare come esempio un lavoro pubblicato sul Journal of Sports Sciences che consiglia di eseguire allenamenti aerobici, esercizi per la forza e, nello specifico, allenamento muscolare respiratorio coadiuvato da esercizi di yoga. Inoltre, le vitamine D e C, gli acidi grassi omega-3 e il consumo regolare di frutta e verdura potrebbero essere considerati aiuti nutrizionali per sostenere il sistema immunitario nelle persone colpite dal COVID-19.
Andare in bicicletta
A suo tempo abbiamo pubblicato due articoli inerenti tale argomento: uno dedicato più alla qualità dell’esercizio e l’altro a notizie più tecniche legate all’utilizzo del mezzo: le conclusioni erano sovrapponibili nel senso che il ciclismo è un’attività sportiva eccellente, pur con tutte le precisazioni necessarie. Un conto è pedalare in campagna, un conto in città. Per quest’ultimo ambiente non bisogna mai dimenticare il fatto di essere “immersi” in un contesto urbano di traffico indifferenziato, con tutti i pericoli insiti in tale contesto.
Attrezzatura
Vivendo in campagna le necessità sono differenti e si basano essenzialmente sulla scelta del tipo di bicicletta, sui percorsi da scegliere e, ovviamente, sulle proprie capacità fisiche legate all’allenamento. Bisogna scegliere tra quella da corsa e quella da fuoristrada. Le prestazioni ovviamente sono differenti proprio per il tipo di percorso per cui sono adatte, ma per entrambe bisogna ricordarsi di alcuni accorgimenti che devono rendere le nostre passeggiate il più possibile sicure. L’abbigliamento non deve necessariamente essere quello di un ciclista professionista: comunque i tessuti devono essere traspiranti per permettere gli scambi di calore con l’ambiente esterno e una sudorazione ottimale, fondamentale è l’utilizzo del caschetto che dovrebbe proteggere il capo da eventuali cadute, mentre sono consigliati gli occhiali da sole per proteggere gli occhi da polvere o altri microelementi che potrebbero causare fastidiosi inconvenienti agli occhi.
Codice della strada
Non dobbiamo dimenticare che quando pedaliamo siamo alla guida di un veicolo ben definito dal codice stradale e che comporta diritti e doveri ben precisi : vietato correre appaiati o in più persone, devono essere presenti i catarinfrangenti sui pedali e sulle altre parti del mezzo, ove necessari, la luce di posizione posteriore e il faro anteriore nel caso si pedalasse nelle ore notturne. I percorsi per una bicicletta sono praticamente illimitati e dipendono dalla orografia del terreno e dal fatto di conoscere il percorso: questo vale specialmente per coloro che fanno attività fuori strada e potrebbero infilare sentieri pericolosi per l’incolumità propria e di eventuali compagni. Per ultimo va inteso come fondamentale l’allenamento alla fatica, che si costruisce via via nel tempo calcolando bene le distanze, il proprio fisico, la corretta alimentazione e specialmente un’idratazione eccellente, soprattutto nella stagione estiva.
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Già primario di riabilitazione specialistica dell’ospedale L. Sacco di Milano e docente presso l’Università degli Studi di Milano, Silvano Busin é Direttore scientifico di ISSA Europe (International Sports Sciences Association Europe) e della rivista Fitness & Sport.
Mi piacerebbe conoscere Mariella. Penso che siamo compatibili e potremmo diventare amiche.