Turismo sostenibile
La sensibilità ambientale si sta diffondendo sempre più ed è crescente il numero di persone, anche senior, che guardano con interesse a vacanze e viaggi a contatto con la natura e rispettose dell’ambiente.
Sembra paradossale registrare in questo periodo, contrassegnato dalle paure della guerra e della non finita pandemia, dalla necessità di riattivare persino centrali a carbone per evitare potenziali mancanze di gas russo, che vi sia una ripresa forte della domanda di turismo, e all’interno di questa, di una domanda rinnovata di turismo il più possibile sostenibile ed ecologico.
Ma sia benvenuto questo paradosso, perché segnala che questa nuova sensibilità a favore di un futuro sostenibile è un’onda lunga che deve ancora esprimere tutti i suoi effetti, non è una moda passeggera che scompare di fronte a nuove emergenze.
Nel mondo del turismo, l’interesse crescente verso esperienze di vacanze e viaggi a contatto con la natura è testimoniato dai dati di PiratinViaggio [1] , la piattaforma italiana del gruppo HolidayPirates Group, portale di offerte di viaggio, che ha recentemente registrato un’evoluzione nelle preferenze degli italiani: è infatti emerso da un sondaggio che ha coinvolto 6.000 utenti della piattaforma, che per il 39% degli italiani l’alloggio ideale dovrebbe essere immerso nel verde, con una preferenza per soluzioni come agriturismi, campeggi, sistemazioni ecosostenibili o persino soggiorni originali tra cui case sull’albero e glamping (la nuova frontiera delle vacanze in tenda in chiave più lussuosa).
Inoltre, il 25% dei rispondenti sarebbe interessato a ricevere più offerte di vacanze a contatto con la natura e – sorpresa! – riceverebbe di buon grado proposte legate ad un turismo più sostenibile il 17% sia dei più giovani sia dei senior, percentuale più alta che per le generazioni intermedie.
La domanda raccontata da questi dati è del tutto coerente con la Silver Ecology, cioè il fenomeno che vede la popolazione senior protagonista nei consumi e contemporaneamente nel fornire contributi allo sviluppo sostenibile e la cui filosofia è stata proposta da Osservatorio Senior qualche mese fa (leggi qui).
I principali riferimenti per mettere a fuoco cosa si intende per sviluppo sostenibile sono l’Agenda ONU, approvata nel 2015 e proiettata al 2030, e, per l’Italia, il Rapporto annuale BES dell’Istat sul Benessere Equo e Sostenibile.
Entrambi si basano sul principio che lo sviluppo sostenibile va perseguito su tre dimensioni: la dimensione economica, sociale e ambientale.
In particolare, il BES è particolarmente utile ai fini del monitorare lo stato dell’arte, perché è articolato in circa 150 indicatori, a loro volta raggruppati in 12 Aree (come ad esempio Salute, Istruzione e Formazione, Benessere Economico, ecc) e perché della maggior parte di questi indicatori vi è una misurazione periodica.
Ebbene, i consumi nel settore dei viaggi, delle vacanze e del turismo hanno un impatto su svariati indicatori di sviluppo sostenibile misurati dal BES. Ad esempio, offerta e consumi in questo settore possono incidere su indicatori presi in considerazione dal BES quali: la partecipazione culturale fuori casa, la soddisfazione per la propria vita, la soddisfazione per il tempo libero, la soddisfazione per la situazione ambientale, la diffusione delle aziende agrituristiche, le emissioni da sostanze nocive.
Le scelte che, anche come senior, faremo quando decideremo che vacanze fare e come usare il tempo libero, avranno dunque un impatto sullo sviluppo sostenibile.
Ad esempio, potremo contribuire al miglioramento dell’indicatore “partecipazione culturale fuori casa”, che secondo il BES è misurato dalla percentuale di persone di 6 anni e più che hanno praticato 2 o più attività culturali nei 12 mesi precedenti l’intervista.[2] Percentuale che negli ultimi due anni di misurazione si è attestata, per gli uomini italiani tra i 60 e i 64 anni intorno al 27-30%, intorno al 22-26% per i 65-74enni e intorno al 9-13% per i 75enni e più (per le donne fino a 64 anni i dati sono migliori, peggiori per quelle più anziane).
Potremo contribuire, continuando negli esempi, anche al miglioramento dell’indicatore di benessere: “soddisfazione per la situazione ambientale“, che il BES descrive come “la percentuale di persone di 14 anni e più molto o abbastanza soddisfatte della situazione ambientale (aria, acqua, rumore) della zona in cui vivono”. Rispetto a questo indicatore, i senior italiani esprimono già oggi delle opinioni confortanti (oscillanti tra il 68 e il 74%), ma certamente dei miglioramenti sono ancora possibili.
Insomma, vi è largo spazio per le imprese che vorranno offrire ai senior tempo libero, viaggi e vacanze attenti all’ambiente e alla sostenibilità e gli stessi senior possono contribuire significativamente ad un futuro di sviluppo sostenibile.
Foto Halfpoint su licenza iStock
[1] Fonte: https://www.foodaffairs.it/2022/04/20/italiani-sempre-piu-attenti-alla-sostenibilita-anche-nel-turismo-il-39-vuole-un-alloggio-immerso-nel-verde
[2] La definizione esatta adottata dal BES è: “percentuale di persone di 6 anni e più che hanno praticato 2 o più attività culturali nei 12 mesi precedenti l’intervista sul totale delle persone di 6 anni e più. Le attività considerate sono 6: si sono recate almeno quattro volte al cinema; almeno una volta rispettivamente a: teatro; musei e/o mostre; siti archeologici, monumenti; concerti di musica classica, opera; concerti di altra musica”.
Enrico Oggioni ha realizzato ricerche sulla “vita nuova” e sulle “buone e cattive pratiche” dei senior, è autore del saggio “I ragazzi di sessant’anni”, è opinionista sul tema dei senior e presidente di Osservatorio Senior.