A sirene spiegate

Non si pensa mai che possa succedere, ma succede, una volta o l’altra, e a me è successo.

Sì, mi è successo di andare in ambulanza, a sirene spiegate, al Pronto Soccorso dell’Ospedale più vicino alla cittadina dove abito, cioè a 15 km.

La dottoressa della Croce Bianca, dopo un rapido controllo per un forte dolore al torace, mi ha spedito con due giovani volontari al vicino Ospedale.

A questo punto il dolore al torace mi era diminuito e l’ambulanza filava veloce a sirene spiegate sulla strada statale che ho percorso per 30 anni per andare a scuola.

Ora sulla strada, di certo per rallentare il traffico, sono state sistemate quattro rotonde, ma la nostra ambulanza sfrecciava via rapida e ad ogni rotonda l’autista gridava ROTONDA e curvava rapido, mentre io mi tenevo stretta alla lettiga su cui ero sdraiata e anche i due volontari mi tenevano salda. Così per altre tre volte, ma dopo la prima volta ridevamo tutti e tre.

Erano le sei di sera e giunti a destinazione ho avuto subito l’attenzione dei medici, di sicuro aumentata dalla mia età e dalla mia chioma bianca. Esami su esami per accertamenti che non fosse un problema di cuore.

Intanto non potevo muovermi dalla lettiga per precauzione, ma non volevo farmi prendere dal panico, così ho fatto due parole con gli altri pazienti in attesa, ho telefonato a mia figlia per tenerla informata, ho imparato a distinguere gli infermieri dagli OS dalle loro divise. Il personale era tutto attivo, cortese e disponibile, nonostante sentissi i medici che si lamentavano ad alta voce della mancanza strutturale di medici e infermieri.

Ero al sicuro, il dolore mi era passato, ma gli esami continuavano: esami del sangue , ecocardiogramma…. e attesa, perché ci vuole tempo per i risultati.

Alle 2 di notte il medico mi ha porto un plico di referti, mi ha detto che il mio disturbo era un fatto gastrico da curare, e mi ha detto può andare. Giustamente, perché era da poco iniziata la notte della Befana e dovevo proprio andare…..

In macchina con mia figlia, nella notte chiara e limpida, con la luna che illuminava a giorno la campagna provavo la gioia immensa di essere lì con lei e la fortuna di ritornare a casa.

Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay 

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Silvia Ghidinelli è Vice Presidente e Direttrice dei Corsi dell’Unitre di Fossano, dove cura anche un Gruppo di lettura. E’ membro dell’Associazione culturale Cicerone della sua città, che mira a far conoscere agli studenti l’arte del territorio a Km 0. Si dedica quindi a senior e a giovanissimi.

Un Commento

  1. CARLO GERI 17 Febbraio 2023 at 10:30 - Reply

    E’ vero quanto affermato nell’incipit: “Non si pensa mai che possa succedere, ma succede, una volta o l’altra, e a me è successo.”
    Ed è altrettanto vero che quando succede, non si è preparati, né psicologicamente, né praticamente, e riguardo a quest’ultimo caso non si ha a disposizione il proprio “profilo medico-sanitario”.
    Ovvero si è tutti anonimi dal punto di vista medico-sanitario, soprattutto in una situazione d’emergenza.
    Nel contempo esiste un servizio del Comune di Milano che permette di superare suddetto anonimato, precisamente il servizio è questo:
    https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/servizi-sociali/raccolta-dati-personali-per-interventi-di-emergenza

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