Lavori domestici

Sforzi e movimenti da evitare.

Scrive una lettrice: “Sono casalinga, il mio lavoro è sempre stato dentro casa a pulire, lavare e stirare per tutta la famiglia, far la spesa e cucinare, tenere in ordine. Ho molti interessi anche fuori, tante amiche, ma la maggior parte del tempo lo passo in casa. Quand’ero giovane c’erano anche da seguire i bambini, adesso sono grandi e autonomi, io sono più libera, però comincio a sentire la fatica dei lavori di casa e sono sempre più frequenti i dolori e doloretti alle mani, alle ginocchia, alla schiena. Ad esempio, la settimana scorsa ero piegata sulle ginocchia e non riuscivo più a rialzarmi… Mi dico che sono cose normali a 65 anni, ma vorrei capire se alla mia età ci sono sforzi e movimenti che è meglio evitare”

Vita agli anni

È un aforisma molto noto che si riferisce alla qualità della vita e a suo tempo è stato ripreso anche dal premio Nobel Rita Levi Montalcini  che si soffermava appunto sul fatto che l’età è un indice burocratico, mentre quello che conta è lo stato generale fisico e preferibilmente l’assenza di malattie che rendono il senior più “fragile”: il tutto si ribatte sulla normale quotidianità.

L’attività di casalinga non è assolutamente da sottovalutare in termini di prestazioni fisiche perché ogni donna sa benissimo cosa vuol dire accudire a una famiglia, alla casa, ai figli e agli eventuali nipoti: il lavoro domestico viene infatti riconosciuto dallo Stato che impone sino all’età di 67 anni un’assicurazione contro gli infortuni per coloro che svolgono prevalentemente questa specifica attività.  Non bisogna infatti dimenticare che nelle statistiche la maggior parte degli infortuni avviene in ambito domestico, il che impone precise linee di condotta e comportamento.

Disturbi semplici

Evitiamo di addentrarci nell’immenso mondo delle malattie e della loro sintomatologia perché non è coerente con la chiacchierata che stiamo conducendo, mentre è più corretto pensare il nostro organismo come un’automobile che ha fatto più di 65mila chilometri e quindi qualche scricchiolio e spia rossa che si accende non è insolito che succeda. Le due componenti essenziali sono l’apparato cardiorespiratorio e quello motorio: è fisiologico che si faccia più fatica ad eseguire attività che molti anni prima venivano svolte con disinvoltura e quindi l’espressione “mi tira un po’ il fiato” la incontriamo abbastanza facilmente. Nello stesso tempo ci si accorge che chinarsi per raccogliere un oggetto può manifestare fastidi alla schiena, come pure il tempo avverso (freddo e umido) influisca non poco sulla mobilità articolare. Non è insolito che alla mattina, al risveglio, ci si senta leggermente “ingessati” e che ci voglia qualche minuto per carburare e ritornare nella nostra forma consueta.

Consigli

La raccomandazione più semplice ed efficace è quella di vivere compiutamente la propria giornata, cercando di mantenere un corretto rapporto sonno-veglia, un’alimentazione varia, ricca di frutta e verdura, ma che non disdegna l’introduzione delle proteine secondo le linee guida internazionali, perché i muscoli ne hanno bisogno, non dimenticando la fibra e quindi gli alimenti integrali. Per ultimi ma non ultimi, degli esercizi a corpo libero che mantengano corretti i ROM (Range of Motion = ampiezza del movimento) articolari, evitando di sollevare oggetti pesanti piegando solo la schiena e non aiutandosi con la flessione e l’estensione delle gambe.

Ancora: evitare l’iperestensione del collo, specie se si è su una scala, perché potrebbero insorgere delle vertigini pericolose. Inoltre, se si va a fare la spesa, evitare di portare in modo monolaterale borse molto pesanti ma distribuire i carichi per entrambe le braccia e, nel caso di lavori domestici, ricordarsi dei tappeti scivolosi e di altri ingombri che possono incidere sull’equilibrio e causare pericolose cadute. E questo è solo l’inizio: ce ne sarebbe da dire…

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Già primario di riabilitazione specialistica dell’ospedale L. Sacco di Milano e docente presso l’Università degli Studi di Milano, Silvano Busin é Direttore scientifico di ISSA Europe (International Sports Sciences Association Europe) e della rivista Fitness & Sport.

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