Nuotare senza età

Scrive una lettrice: “Uno dei miei più bei ricordi è di mia zia che vent’anni fa, alla bella età di 72 anni, abitando in una cittadina sull’Adriatico, ogni giorno da giugno a ottobre si immergeva nelle acque e nuotava… nuotava… per almeno mezz’ora.  Come mi piacerebbe essere come lei! Il problema è che io non vivo in una città di mare e il mio fisico da sessantenne è sostanzialmente sano ma non allenato. Però mancano ancora tanti mesi all’estate e forse potrei allenarmi per allora… Cosa mi suggerisce?”

Dopo quasi un anno di chiusura di centri sportivi, palestre e piscine e il puzzle dei colori regionali la vedo un po’ dura potersi allenare per una qualsiasi attività che richieda uno spazio dedicato.

Indubbiamente il nuoto è una di quelle attività che da sempre sono consigliate per i loro benefici indotti, ma necessita, come qualsiasi altra attività fisica, di essere svolto in modo corretto per ottenerne i massimi risultati.

Precauzioni.

Sono necessarie alcune attenzioni per evitare piccoli fastidi: mi riferisco in particolare alla presenza delle micosi o delle verruche da piscina e l’eventuale allergia al cloro. Le prime sono causate dal fatto che l’ambiente caldo-umido favorisce la crescita di questi microrganismi che colpiscono essenzialmente i piedi e, nel caso delle verruche, dovute ad un virus, comportano a volte la necessità di manovre micro invasive dai risultati spesso non soddisfacenti perché recidivano facilmente.

Meno impegnative le infezioni da funghi, che si eliminano abbastanza rapidamente utilizzando localmente prodotti specifici, prescritti dal dermatologo. L’allergia al cloro nasce anche dalla possibilità che la quantità di questo elemento, utilizzato per le sue capacità disinfettanti, aumenti data la pandemia, pur rimanendo nei limiti della legge, causando fastidiosi arrossamenti oculari, se non proprio reazioni allergiche in alcuni casi anche importanti. Ecco quindi la necessità di utilizzare le tipiche scarpette per evitare il contatto coi bordi della piscina e quindi quanto sopra descritto.

Attività pre-nuoto.

Tornando specificamente al nuoto, come tutte le attività motorie, necessita di un minimo di preparazione interessante il sistema cardiovascolare e quello muscolo-articolare, dando per scontato che una persona nuoti con disinvoltura e non si limiti a sguazzare nell’acqua.

Per quanto riguarda l’allenamento aerobico pre-nuoto, la cosa più semplice è la cyclette cominciando da sedute di 6 minuti e salendo via via a circa mezz’ora quotidianamente, regolando via via l’intensità di resistenza dei pedali. Riferendosi ai muscoli e alle articolazioni, quelle maggiormente impegnate sono le anche e le spalle: per le prime si può utilizzare lo squat domestico, ovvero flettere entrambi gli arti inferiori utilizzando il proprio peso corporeo come resistenza. Si può iniziare con una serie da 6 flessioni sino ad arrivare a ripeterle tre volte con un recupero tra serie di due minuti.

Le spalle, che nel nuoto sviluppano l’intero arco di movimento in intra ed extra rotazione, necessitano un semplice training di rotazione completa, magari utilizzando un piccolo peso, che ha anche la doppia funzione di stretching dell’articolazione come indicato bene dalla rivista Sports Medicine.

Il nuoto non ha grosse controindicazioni, tranne lo stile a farfalla o a delfino che impegnano fortemente la colonna vertebrale. Insomma, il semplice crawl è la forma da consigliare a qualsiasi età per non avere fastidi, non dimenticando che un conto è nuotare in piscina e un conto è nuotare nel mare.

foto Ridofranz su licenza iStock

Condividi questo articolo

Già primario di riabilitazione specialistica dell’ospedale L. Sacco di Milano e docente presso l’Università degli Studi di Milano, Silvano Busin é Direttore scientifico di ISSA Europe (International Sports Sciences Association Europe) e della rivista Fitness & Sport.

Un Commento

  1. PIERA 2 Aprile 2021 at 15:51 - Reply

    Mi sono cimentata in passato nelle piscine della mia città ma, maleodoranti di cloro e trascurate nei servizi alla persona ne ho tratto scarso giovamento . Per noi senior sarebbero preziose ma, se ci fossero orari e condizioni apposite da, non incrociare con l’utenza giovanile sempre invadente ed inopportuna . Ogni corsia sembra essere esclusiva di atleti di provata esperienza, con il risultato di scoraggiarne la frequentazione a noi anziani e/o inesperti .
    Regolamenti adeguati all’utenza ed alla pandemia che, aggiunge problematiche, si possono istituire in modo uniforme
    per tutte le regioni ed ad ogni livello ?

Lascia un commento